Il Campo largo, a luglio, sembra un campo estivo. Abbraccia e accoglie tutti in un grande, generoso Volemose bene generale. La bandiera, come in spiaggia quando tira vento, è rossa: porta nel vessillo il Salario minimo.

Sono tutti accodati dietro al quell’ultimo totem, i sei alleati della coalizione Campo largo: c’è Elly Schlein che confida di averne imbroccata una, vedendo quanti invitati fanno parte della comitiva. C’è Giuseppe Conte che stringe mani e sorride festoso, precisando di essere lui l’animatore della festa. E ci sono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, Riccardo Magi e Carlo Calenda.

Una folta compagnìa che non lesinerà la dialettica interna, è facile immaginare. Ecco per esempio il leader M5S Conte che rivolge una carezza all’alleato di Azione: “Lasciamo stare le dichiarazioni del momento di Calenda, pomeridiane e antimeridiane: su salario minimo legale abbiamo fatto un lavoro serio, a fari spenti, non ci siamo affidati a dichiarazioni estemporanee.

Si è aggiunto anche Calenda, ben venga, adesso le smanie di protagonismo mettiamole da parte, pensiamo alla sostanza e a dialogare con la parte sana del Paese e confidiamo che nella parte sana ci saranno anche le forze di maggioranza”. Ognuno dà il benvenuto agli amici come ritiene.

Schlein ribadisce: “Sono contenta che il lavoro delle opposizioni abbia portato a una convergenza significativa su un tema così fondamentale, per farci dire insieme che ‘lavoro’ e ‘povero’ non possono più stare nella stessa frase”. L’attesa proposta di legge non è ancora arrivata alla Camera, arriverà.

Nell’attesa, Schlein precisa ai suoi alleati come intende procedere, come va inquadrata la questione. “Vanno abbassate le tasse sul lavoro e sulle imprese ma per farlo non può essere un tabù intervenire sulla tassazione sulle rendite”. Vuole la patrimoniale e lo dice chiaro e tondo. Il campo estivo prende il largo.

Aldo Torchiaro

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