Dinanzi all’attuale continuo ruotare di ingranaggi nel mondo, e a un infinito flusso di informazioni che inonda e influenza attraverso i nostri dispositivi con i media il nostro modo di operare o di percepire questo globo, la nazione, le regioni, o le comunità locali in cui ci troviamo sono poche le cose che possono contribuire a provare a farci vivere un equilibrato susseguirsi delle cose. Tra queste c’è il partecipare alle scuole politiche, esporsi ai temi oltre che tramite video di persona, partecipare.

Ma cosa significa essere un cittadino, un giovane consapevole? Cosa vuol dire fare politica? Cos’è la politica? Nel rispondere a queste domande potremmo riempire pagine di testo. Sicuramente cercando su Google troveremmo paginate che ci porterebbero a riflettere e trovare nella nostra mente un perché dobbiamo fare queste cose, anche se poi alla fine sappiamo che tra una colazione al bar, un caffè e un aperitivo alla sera ci ritroveremmo sempre a guardare la nostra stra-abusata serie tv su Netflix la sera.

Ecco, tornando alle nostre tre domande: fare politica è anche questo. Lo abbiamo visto con il passare del tempo: è essere cittadino comune e appassionarsi ai temi che riguardano la comunità nel contempo. Grazie ai social è più semplicemente individuale tutto questo nel panorama politico, anche se se questa fosse una guida per l’utente consiglierei al lettore di frequentare meno il Papeete o locali simili, la politica non ha bisogno di questo.

C’è bisogno di temi, di rilanciare una visione di lungo periodo, non di focalizzarsi ed essere incastrati nei meandri di uno sguazzare in pozzanghere di breve periodo. Quella è politicuccia. Con la p minuscola direbbe qualcuno. In tutto questo e nell’evoluzione delle parole precedenti si trova o si prova ad introdurre o far percepire la necessità di una scuola, di un luogo che parli di temi, anche in Sardegna che da Terra caratterizzata da politici di una caratura morale e intellettuale come Gramsci, o Berlinguer, ha visto calare la passione verso il mondo della politica.

In tre giorni in Sicilia con questo spirito, con l’idea di raccogliere il testimone, circa 500 giovani da tutta Italia ed Europa si sono uniti ad assorbire per osmosi e attraverso una contaminazione diretta tramite discorsi questa voglia di conoscenza e di fare per la comunità. E non c’è persona in Italia che rappresenti tutto questo meglio di Matteo Renzi, e di Italia Viva. Con Meritare l’Europa, nelle svariate edizioni nel corso del tempo, si son toccate diverse regioni, diversi temi, ed è stato reso chiaro che i giovani, una parte, sono ancora interessati a questo mondo, non tutti pensano che ormai la possibilità di portare freschezza nel panorama politico sia andata. Perché è di questo che c’è bisogno. Idee, temi.

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Matteo Cocco, classe 1995, ispettore controllo qualità, con esperienza in progetti oil & gas, e renewables.