«In quell’operazione c’è stato qualcosa di occulto, ma grazie alle mancate indagini purtroppo non sapremo mai che cosa». A dirlo è l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, commentando con l’amaro in bocca la decisione con cui la Cassazione, nelle scorse settimane, ha confermato un maxi risarcimento a favore di Regione Lombardia da parte degli allora componenti della giunta provinciale del capoluogo lombardo che votarono l’acquisto della società Serravalle.

Dei 44,5 milioni di risarcimento per danno erariale, ben 20 milioni sono a carico dell’allora presidente Filippo Penati (Pd), morto però ad ottobre del 2019. A luglio 2005, la giunta di centrosinistra della Provincia di Milano aveva deciso di acquistare un 15 percento delle azioni della Serravalle, proprietaria dell’autostrada Milano-Genova, dal gruppo Gavio. Le azioni furono vendute a quasi 8,9 euro azione quando solo 18 mesi prima erano state pagate 2,9 euro: il guadagno per Gavio fu di ben 176 milioni di euro. L’anomalia dell’operazione venne immediatamente segnalata da Albertini, il quale evidenziò che il controllo pubblico della società fosse già garantito in quanto la Provincia deteneva il 37,9 percento delle azioni e il comune di Milano, l’altro azionista, il 18,6 percento.

Albertini avviò allora contro la Provincia una causa civile per la rottura del patto di sindacato con il Comune e una per danno erariale alla Corte dei Conti. Ipotizzando che l’acquisto a prezzi “gonfiati” della Serravalle avesse avuto lo scopo di convincere Marcellino Gavio a schierarsi a fianco dell’Unipol, la compagnia assicurativa da sempre legata al Pci-Pds, nella scalata per conquistare la Banca nazionale del lavoro, Albertini depositò poi un esposto in Procura a Milano. Il fascicolo, affidato all’allora pm Alfredo Robledo, finì però in prescrizione e Albertini accusò il magistrato di aver effettuato in sette anni poco più di una perizia nella quale, comunque, si segnalava «la sicura e palese incongruenza ed eccessività del prezzo unitario delle azioni Serravalle pagato con la compravendita del 29 luglio 2005».

Le proteste di Albertini generarono un contenzioso violentissimo, sia nelle aule dei tribunali che al Csm, con Robledo. Grazie alle cause di Albertini, la Provincia era stata già condannata in sede civile a risarcire con 400.000 euro il comune di Milano. Ci sono voluti quindi 16 anni per stabilire che il prezzo pagato dalla Provincia per la Serravalle in effetti fu troppo elevato. Nulla di nuovo, si potrebbe dire.