‘Sfida’ nei cieli di Polonia e Svezia tra jet italiani e russi: la provocazione di Mosca intercettata dai ‘nostri’ caccia

Una ‘sfida’ ad alta quota, in quello che appare a tutti gli effetti come una provocazione da parte russa alla Nato. È il “confronto” avvenuto nei cieli di Polonia e Svezia tra quattro caccia russi ed una coppia di Eurofighter italiani.

A raccontarlo oggi è Repubblica in un articolo a firma di Gianluca Di Feo. Gli aerei militari di Mosca sono decollati da Kalinigrad, exclave russa tra Polonia e Lituania con accesso al mar Baltico, dove è situata una enorme base militare: da lì i jet penetrano prima nella Fir della Polonia, ovvero nello spazio aereo di competenza, quindi in quello della Svezia.

Scatta l’allarme per la Nato e si alzano in cielo come prima linea di difesa una coppia di caccia italiani, due Eurofighter di stanza nella base polacca di Malbork. Uno ‘scramble‘, come si definisce in gergo tecnico il decollo immediato dei due aerei militari impegnati nell’attività di “Air Policing Nato” in Polonia.

In tre minuti i due jet ‘nostrani’ affiancano quelli russi, mantenendo la distanza di sicurezza, quindi li contattano via radio per procedere con le procedure internazionali di identificazione. 

A quel punto, vista la situazione di stallo sempre più pericolosa, il dietrofront russo per evitare un clamoroso incidente internazionale, col ritorno nell’exclave di Kalinigrad.

Ma è il segnale, l’ennesima, di una aerea baltica che si sta facendo sempre più pericolosa: è qui che nei giorni scorsi è avvenuto “l’incidente” che ha visto coinvolti i due gasdotti Nord Stream, per l’Occidente probabilmente sabotati dai russi, che ovviamente hanno ricambiato l’accusa. Nelle ultime settimane i decolli degli Eurofighter si sono ripetuti più volte, a segnalare un’attività intensa di risposta alle iniziative russe nell’area.