La madre parlò dei maltrattamenti agli inquirenti
Soffocata con un cuscino a 8 mesi, chiesto l’ergastolo per i genitori di Jolanda Passariello
La piccola Jolanda Passariello fu sottoposta a sevizie e torture prima di essere uccisa, dai suoi genitori, con un cuscino premuto sulla faccia. È questa la tesi della Procura di Salerno, che davanti alla corte di Assise ha chiesto l’ergastolo per Giuseppe Passariello e Immacolata Monti, padre e madre della bimba di appena 8 mesi uccisa nella notte tra il 21 e il 22 giugno del 2019 a Nocera, in provincia di Salerno. Omicidio volontario e maltrattamenti aggravati sono le accuse sulle quali i giudici si esprimeranno entro la fine di aprile.
La piccola era morta nell’abitazione di famiglia, a Sant’Egidio del monte Albino. I suoi genitori chiesero l’intervento del 118 nel cuore della notte: trasportata in ambulanza all’ospedale di Nocera, per lei non ci fu nulla da fare. I medici la trovarono già morta, e sul suo corpo riscontrarono segni di violenza che fecero scaturire una segnalazione alle forze dell’ordine.
Per il padre sarebbe stata un’afta a causarle il gonfiore, mentre le ustioni ritrovate sul suo piccolo corpo sarebbero da ricondurre a un incidente domestico. A smentirlo però la madre, che fu ascoltata in un secondo momento, quando rivelò le continue violenze perpetrate nei confronti della piccola.
Per la difesa Jolanda è morta per cause naturali, mentre l’accusa – e la prima relazione medica svolta sul suo cadavere – parlano di soffocamento. Parlando tra di loro all’interno del commissariato di polizia di Nocera Inferiore, non sapendo di essere sottoposti a intercettazione ambientale, Giuseppe Passariello e Immacolata Monti avevano usato frasi come “l’omicidio lo abbiamo fatto”, “il cuscino dovevamo buttarlo”, “la verità non deve mai venire fuori”.
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