Se ne parla sempre tanto: “Ci vogliono più donne”. Se ne è parlato, a vuoto, anche per la Presidenza della Repubblica. Le donne, evocate da tutti e troppo spesso poi ignorate, sono il grande vuoto dello spazio pubblico italiano. Di quello politico, culturale, nei posti di responsabilità e di potere. Un vuoto plasticamente disegnato dalla imbarazzante assenza di monumenti dedicati alle donne. Perfino nella capitale, dove abbonda la statuaria di epoche diverse, non si è mai trovato modo di dedicare ad una figura di donna un metro cubo di attenzione. Con la parziale eccezione della statua di Anita Garibaldi sul Gianicolo: la sola donna ammessa agli onori dello sguardo pubblico porta però il cognome del marito e viene celebrata in quanto sua ombra: lo seguì fino alla morte.

Un gruppo di studenti particolarmente attivi come quelli dell’Istituto Europeo di Design di Roma si è tirato su le maniche per manifestare non solo il proprio disappunto, ma l’esigenza di darsi da fare per iniziare a porre rimedio. Nasce così a San Paolo “La statua che non esiste”, un piedistallo vuoto contro l’assenza di statue dedicate alle donne. E’ comparso in questi giorni a Parco Schuster un piedistallo bianco della grandezza di 70 centimetri cubici. Nessuna statua al di sopra, solo una targa rosa accesa al centro che recita “La statua che non esiste”. L’installazione ha attirato lo sguardo di molti curiosi: alcuni si sono limitati scattare una foto, e non sono mancati i passanti che, incentivati anche dalle studentesse e dagli studenti presenti, hanno scelto di farsi un selfie salendo sul piedistallo e condividendo lo scatto sui social a supporto del progetto. Autori della provocazione artistica sono due studentesse e tre studenti dello IED che chiedono al Comune di Roma una maggiore rappresentazione di modelli femminili, ricordandoci come ad oggi la sola statua dedicata ad una donna nella Capitale sia quella di Anita Garibaldi. Gli studenti si sono occupati di distribuire un volantino per illustrare l’iniziativa: “La mancata rappresentazione, nello spazio pubblico, delle donne che hanno contribuito alla crescita della società, porta ad allontanare i loro nomi dalla storia. Questo non permette alle donne di diventare modelli di valore da cui le nuove generazioni possano trarre ispirazione. La statua che non esiste è un progetto che nasce per rivendicare modelli esistiti e lasciati cadere nel dimenticatoio. É un progetto che vuole occupare uno spazio negato alle donne, per restituire loro la visibilità di cui hanno diritto”.

L’esibizione dell’installazione è stata ripetuta a Parco Schuster, nel piazzale antistante la basilica di San Paolo fuori le mura. Per conoscere meglio i promotori e il progetto è a disposizione il profilo Instagram @lastatuachenonesiste ed una petizione online per portare all’attenzione delle autorità la loro rivendicazione. In tempi di culture cancel, qui non si propone di abbattere i vecchi simboli ma di superarli, costruendo quelli del nostro tempo. Una idea che non dovrebbe far paura a nessuno.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.