Strage Beirut, la storia della mamma e dei 4 figli morti poche ore prima di volare dal papà in Germania

The mother of Nicole al-Helou, who was killed by the explosion Tuesday that hit the seaport of Beirut, mourns on her daughter's coffin during her funeral, in Sarba village, southern Lebanon, Thursday, Aug. 6, 2020. French President Emmanuel Macron said an independent, transparent investigation into the massive explosion in Beirut is "owed to the victims and their families" by Lebanese authorities. During Macron's visit to the city on Thursday, angry crowds approached him and the Beirut governor as they walked through a blast-torn street. (AP Photo/Mohammed Zaatari)

Sono almeno 157 le vittime della doppia esplosione che martedì scorso, 4 agosto, ha distrutto l’area portuale di Beirut. Cinquemila i feriti tra cui si registrano almeno dieci italiani.

Tra le vittime c’è anche una donna italiana, Maria Pia Livadiotti, nata nella capitale libanese nel 1928 e iscritta al registro anagrafico di Roma dei cittadini residenti all’estero.

E’ morta a 92 anni mentre si trovava in casa, probabilmente a causa di un trauma cranico dovuto alla forza d’urto dell’esplosione. A ritrovare il corpo senza vita della donna, vedova di Lutfallah Abi Sleiman, medico di fiducia dell’ambasciata d’Italia a Beirut, è stato il figlio al suo ritorno a casa.

Tra le storie delle numerose vittime di una tragedia, le cui cause sono tutte da chiarire, c’è quella di una famiglia siriana composta da una madre e dai suoi quattro figli, tutti morti a poche ore dall’imbarco su un volo diretto in Germania dove ad attenderli c’era il marito e padre dei bambini.

La mamma e i suoi piccoli, in fuga dalla guerra in Siria, erano arrivati nei giorni scorsi a Beirut e alloggiavano in una pensione non lontano dal porto. L’esplosione ha divelto le pareti e le finestre della loro stanza e, secondo le fonti, sono tutti morti sul colpo.