Tra le oltre 150 vittime delle due esplosioni avvenute ai Beirut martedì 4 agosto c’è anche una donna di origine italiana. Lo riferiscono fonti della Farnesina. Si tratta di Maria Pia Livandiotti, italo-libanese di 92 anni, nata nella capitale libanese nel 1928, e vedova Lutfallah Abi Sleiman, già medico di fiducia dell’ambasciata d’Italia in Libano. Dieci i connazionali feriti in modo lieve.

A quanto si apprende dall’ambasciata, la 92enne è morta in casa, probabilmente a causa di un trauma cranico dovuto alla forza d’urto dell’esplosione. A trovare il corpo senza vita della donna è stato il figlio una volta rincasato.

A quanto si apprende dall’ambasciata, la 92enne è morta in casa, probabilmente a causa di un trauma cranico dovuto alla forza d’urto dell’esplosione. Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, della tragedia avvenuta nel porto di Beirut. Il ministero  della Sanità, così come riportano le tv satellitari arabe, ha confermato che  sono almeno 157 i morti e 5.000 i feriti a causa dell’esplosione che martedì ha devastato parte della capitale libanese. Il governo libanese chiede l’arresto di tutti i responsabili dello stoccaggio.

“Voglio organizzare la cooperazione europea e più ampiamente la cooperazione internazionale”, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron al suo arrivo all’aeroporto di Beirut dove si è recato per incontrare le autorità libanesi dopo le esplosioni di martedì, nella prima visita di un capo dello Stato straniero sul posto. Macron ha anche detto che senza riforme il Libano “continuerà a sprofondare”.

 

“Nell’esplosione che ha colpito #Beirut si stima che circa 100 mila bambini siano rimasti senza casa. Non sappiamo quanti minori sono stati uccisi, ma migliaia sono feriti e molti hanno perso le famiglie nel caos”. Così in un tweet Save The Children Italia.

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