Non voglio entrare nel merito delle condanne e delle vicende giudiziarie che interessano Ugo Rossi, consigliere comunale di Trieste e portavoce di Insieme Liberi. Tutte, è bene dirlo per onestà intellettuale, collegate alla sua esuberante attività politica. Quello che invece voglio contestare è il suo recente intervento pubblico, ampiamente pubblicizzato sui social, che ha voluto intitolare “Unire gli eserciti per liberare la Palestina”. Rossi sostiene che “l’unica vera soluzione è una vera missione di pace dell’Onu, in cui tutti gli eserciti del mondo si uniscano per estirpare il cancro di S10n (sionismo, ndr), e liberare la Palestina una volta per tutte”.

“Tra qualche decennio – continua Rossi – se non fermiamo adesso questi criminali, essi saranno un problema, non solo per il Medio Oriente, ma per il mondo intero. Addirittura stanno costringendo una loro colonia in Italia, nel nostro Salento”. Rossi aggiunge di non credere “assolutamente alla soluzione di due Stati”, e scrive che a Gazasiamo arrivati a 180 bambini innocenti morti al giorno, superati anche i criminali nazisti in tale atrocità, i quali si erano fermati a circa 130 al giorno”. Insomma, “non esiste altra soluzione ad un piano imperialista criminale che non si fermerà fino a quando non avrà ottenuto tutta la terra promessa, la Grande Israele”.

Constato pertanto con dolore che un membro delle istituzioni non soltanto non condanna i criminali di guerra di Hamas, ma non spende neanche una parola né per le centinaia di uomini, donne e bambini ebrei fatti a pezzi il 7 ottobre 2023, né per gli ostaggi morti e quelli ancora vivi, oggetto di un’oscena trattativa. E addirittura non riconosce il diritto di esistere di Israele. Tutto ciò avviene in un contesto nel quale, diversamente da Hitler e Goebbels che sterminarono di nascosto milioni di ebrei, Hamas rivendica con orgoglio la strage del Sabato Nero e il suo obiettivo finale di cancellare Israele “dal fiume al mare”.

Carlo Giovanardi

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