Un momento di follia oppure qualcos’altro celato nel profondo dell’anima. Dietro la decisione di sparare alla moglie e poi togliersi la vita c’è un grande mistero e un dramma familiare. La tragedia si è consumata nella serata di domenica in un appartamento del centro di Torino, in via San Quintino. L’uomo, Daniele Bruno, 78 anni, ha sparato alla moglie, Ivana Marita Pennacchio, 75 anni, poi ha rivolto l’arma contro di sé e ha fatto fuoco. La donna dormiva quando lui le ha sparato.

Cosa sia successo in quell’appartamento ancora non è chiaro. Il 78enne ha sparato alla moglie che dormiva tranquillamente nel letto. Per lei non c’è stato nulla da fare: un solo colpo le è stato fatale. Poi l’uomo ha chiamato il 112 nella disperazione: “Ho ucciso mia moglie”, ha detto. Appena finita la telefonata si è puntato la stessa pistola alla tempia e si è tolto la vita.

Quando una pattuglia è arrivata all’indirizzo ha trovato l’uomo riverso sul divano del soggiorno. Sul tavolino c’era un biglietto per i figli: “Perdonatemi”, c’era scritto. L’arma era regolarmente detenuta. I carabinieri stanno cercando di capire il movente. La coppia era originaria della Puglia.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.