A Ponticelli un uovo può fare più danni di una bomba. Perché se gli ordigni – tanti – fatti esplodere ultimamente nel quartiere a Est di Napoli hanno fatto da colonna sonora al riaccendersi di una tremenda faida di camorra che tiene in scacco cittadini e commercianti, le uova, lanciate ieri da alcuni residenti verso la rete di associazioni che avevano organizzato un presidio anti camorra in via Vera Lombardi, generano rassegnazione e sconforto verso un territorio che con questo spirito farà fatica a rialzarsi.
Due giorni fa a margine della manifestazione pubblica dai balconi sono “piovute” uova sui volontari – tra i quali anche diversi bambini – che distribuivano volantini ai passanti e discutevano di sicurezza nel quartiere. Molti anche i residenti scesi in piazza con le associazioni, che hanno deciso di attivarsi per dire “no” ai clan.
L’aggressione intorno alle 19.30, dopo che le volanti della polizia di Stato erano andate via. Vincenzo Viola, presidente dell’associazione Vivendo Ponticelli, ha lanciato l’allarme: “Al termine del presidio qualche vigliacco, che ha venduto la propria libertà e la propria dignità alla camorra, ha avuto la brillante idea di lanciarci uova addosso dall’alto del proprio balcone. Voleva forse intimidirci? O lo abbiamo infastidito con la nostra presenza? Dietro questo gesto, insignificante da un punto di vista ma altrettanto significativo dall’altro, si cela una verità: la presenza della cittadinanza, delle forze dell’ordine e dei riflettori li infastidisce. Allora è questa la strada giusta da percorrere”.
Le associazioni Libera, Terra di Confine, Arci Movie, cooperativa Sepofà e Comitato Porchiano bene comune vogliono tenere alta l’attenzione: “Vogliamo i riflettori su Ponticelli. Perché siamo convinti che presidio del territorio, scuola, cultura, welfare, sport e lavoro siano le migliori armi per indebolire e sconfiggere la criminalità”.
