Inizia il discorso spiegando in collegamento che vuole provare “a fare informazione corretta” e poi spara una bufala su vaccini e Coronavirus. Matteo Salvini fa discutere per l’ennesima affermazione imprecisa su un tema ‘esplosivo’, come evidente anche dalle recenti perquisizioni in tutta Italia contro otto membri dei ‘Guerrieri’, un gruppo No Green Pass che progetta disordini alla manifestazione prevista a Roma, con tanto di armi sequestrate.

LE MUTAZIONI DAL VACCINO – Ma torniamo a Salvini. L’ex ministro dell’Interno, in collegamento con la trasmissione ‘L’aria che tira’ su La7, viene intervistato dalla conduttrice Myrta Merlino su temi di attualità e parte proprio dai vaccini. “Proviamo a fare informazione corretta: le varianti nascono come reazione al vaccino”, dice il leader della Lega.

Parole che di corretto non hanno nulla. Le varianti del Sars-Cov-2 sono state osservate dagli scienziati fin dall’inizio della pandemia, dunque ben prima della produzione dei vari vaccini. A spiegarlo, questa volta correttamente, è l’Istituto Superiore di Sanità: “I virus, in particolare quelli a Rna come i coronavirus, evolvono costantemente attraverso mutazioni del loro genoma. Mutazioni del virus Sars-CoV-2 sono state osservate in tutto il mondo fin dall’inizio della pandemia. Mentre la maggior parte delle mutazioni non ha un impatto significativo qualcuna può dare al virus alcune caratteristiche come ad esempio un vantaggio selettivo rispetto alle altre attraverso una maggiore trasmissibilità, una maggiore patogenicità con forme più severe di malattia o la possibilità di aggirare l’immunità precedentemente acquisita da un individuo o per infezione naturale o per vaccinazione.  In questi casi diventano motivo di preoccupazione, e devono essere monitorate con attenzione”, spiega l’ISS sul proprio sito.

LA RISPOSTA DEGLI ESPERTI – Che le parole di Salvini siano sbagliate viene confermato poi da alcuni dei più noti tra i virologi italiani. Sentiti dall’AdnKronos, Massimo Galli (docente di Malattie infettive all’università Statale e primario al Sacco di Milano), Matteo Bassetti (direttore del reparto di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova) e Fabrizio Pregliasco (virologo dell’Università degli Studi di Milano) smentiscono la tesi del leader del Carroccio.

“Il senatore Salvini deve parlare delle cose che sa e non di cose orecchiate in giro, lasci stare i vaccini che salvano le vite e oggi sono l’unico strumento che evita l’ospedale e il cimitero”, spiega Galli. Quanto alle varianti, “nascono sotto la pressione immunitaria dell’ospite – ricorda Galli – le mutazioni si vengono a creare casualmente e se una si rende più efficiente si afferma. Ma se non hai fatto il vaccino oggi con la variante Delta rischi di finire in ospedale e questa è la nostra preoccupazione maggiore”.

Di “comunicazione non corretta” parla anche Bassetti. Per l’infettivologo “l’affermazione che le varianti nascono come reazione al vaccino è una delle cose più inesatte che ho sentito da quando si parla di pandemia. Le varianti nascono quando le persone non sono vaccinate e il virus si muove, liberamente: vedi la Delta in India dove la popolazione non era immunizzata così la Mu. Dire quello che ha detto Salvini è profondamente inesatto”.

Per Pregliasco le parole di Salvini “arrivano da cattivi consiglieri e istillano dubbi”. Il virologo evidenzia infatti “il meccanismo di replicazione del virus non è intelligente, ma è un fatto casuale che rovescia un’inefficienza a vantaggio e applica quello che è il principio darwiniano del caos e della necessità dell’evoluzione. Se l’ambiente è favorevole, vedi il caso della variante Delta in India, la mutazione prende piede”.

LA MASCHERINA CON DOPPIA DOSE – Altra ‘imprecisione’ Salvini l’aveva detta ieri, durante un comizio a Catanzaro durante la presentazione delle liste elettorali in Calabria. Avendo completato il ciclo vaccinale, Salvini ha infatti dichiarato: “Oggi ho fatto la seconda dose di vaccino, posso togliere la mascherina. Sono tranquillo, credo”.

Dichiarazioni che sono quantomeno fuorvianti: le mascherine sono tutt’ora obbligatorie per legge nei luoghi al chiuso anche in zona bianca, mentre in Sicilia, unica zona gialla d’Italia, vanno indossate sempre anche all’aperto, soprattutto in caso di assembramenti.

Non solo. Salvini dimentica anche di precisare che anche una persona che ha completato il ciclo vaccinale può essere contagiata e può a sua volta trasmettere il virus. Certo, il vaccino protegge fortemente dal rischio di conseguenze serie post-infezione, da ricovero o dalla morte, ma non protegge dal rischio di infettarsi.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia