Sarebbero stati ammazzati perché sorpresi a rubare limoni in un fondo agricolo. E’ questa una delle ipotesi degli investigatori in seguito al ritrovamento, nel pomeriggio di mercoledì 22 giugno, di cadaveri di due cugini di 31 e 30, uccisi a colpi d’arma da fuoco nelle campagne delle frazione Pennisi del comune di Acireale, in provincia di Catania.

Le vittime si chiamavano Vito Cunsolo e Virgilio Cunsolo Terranova, vivevano in un rione popolare (Librino) e la segnalare la loro scomparsa sono stati alcuni parenti preoccupati dal mancato rientro la sera precedente. Dopo una giornata di ricerche, il drammatico epilogo in serata in una zona dedita soprattutto alla coltivazione di limoni.

La scoperta è stata fatta dai carabinieri e una delle ipotesi al vaglio dei carabinieri, che indagano, è che qualcuno abbia esploso dei colpi di arma da fuoco dopo averli sorpresi nel fondo agricolo. Tra le posizioni al vaglio della Procura di Catania, che ha aperto un’inchiesta per duplice omicidio, anche quella di uno dei proprietari degli agrumeti della zona e di alcune persone che in passato hanno assicurato la ‘guardiania’. Le indagini sarebbe a buon punto e nelle prossime potrebbero arrivare ad una svolta.

Confessa agricoltore: “Mi avevano minacciato per abbandonare la proprietà”

È un agricoltore di 72 anni, Giuseppe Battiato, incensurato, l’uomo che ha sparato e ucciso i cugini Vito Cunsolo e Virgilio Cunsolo Terranova, di 31 e 30 anni, trovati morti attinti da colpi d’arma da fuoco nelle campagne della frazione Pennisi del comune di Acireale, in provincia di Catania.

L’indagine è nata dopo la segnalazione della loro scomparsa da parte di alcuni familiari. Come sottolinea la Procura di Catania in una nota, “era trapelato che i due fossero allontanati la notte precedente per commettere un furto di limoni” nella zona di Pennisi ad Acireale.

Le ricerche condotte dai carabinieri della Stazione di Guardia Mangano hanno consentito di rintracciare all’interno del fondo agricolo il proprietario e di rinvenire, poco distanti, riversi per terra e ricoperti da alcuni teloni di plastica, le due vittime.

Già in quel momento Battiato, ora gravemente indiziato del duplice omicidio pluriaggravato, confessa spontaneamente consentendo da subito ai militari di rinvenire occultati nella campagna, sotto una palma nana, sia l’arma utilizzata (una pistola semiautomatica marca “browning”, calibro 7.65, regolarmente detenuta), sia il cellulare di uno dei due giovani.

Successivamente, alla presenza del magistrato di turno recatosi presso la Compagnia Carabinieri di Acireale, ha formalmente ammesso le proprie responsabilità in sede di interrogatorio.

Secondo quanto riferito al magistrato e ai carabinieri, Battiato si sarebbe svegliato improvvisamente intorno alle 3 della scorsa notte per la presenza in casa dei due cugini, gli stessi che alcuni giorni prima l’avrebbero minacciato ed invitato ad abbandonare la proprietà.

Il pensionato e agricoltore ha quindi raccontato di aver esploso colpi con l’arma successivamente fatta rinvenire, “tenuta sotto il cuscino per il timore di subire ulteriori minacce e furti, come negli anni passati era già avvenuto“, e di aver successivamente trasportato i due corpi nel luogo del rinvenimento utilizzando una carriola adibita al trasporto dei limoni.

I rilievi effettuati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Catania e l’ispezione cadaverica effettuata da un medico legale hanno riscontrato la versione dell’uomo, nell’attesa comunque dei necessari esami autoptici e degli ulteriori accertamenti investigativi finalizzati a riscontrare le dichiarazioni.

Il pensionato sarà associato presso la Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza.

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.