Sembra il trailer del film Prova a prendermi dove il protagonista, interpretato da Leonardo di Caprio, sfugge agli agenti federali personificando ogni volta un personaggio diverso e riusciva a scappare dal FBI salendo su aerei in maniera del tutto illegale.

Marilyn Hartman, 69enne di origine americana, è stata definita dagli agenti come la “clandestina seriale”. Per oltre un decennio la signora Marilyn ha preso 30 aerei senza né documentibiglietto. La donna, dai capelli bianchi, intelligente ed incapace di far male, è stata l’incubo degli aeroporti del mondo. Riusciva a scappare dai controlli mischiandosi tra la folla camminando per gli aeroporti e al momento del boarding riusciva a passare approfittandone della folla che si creava. Una volta salita sull’aereo si sedeva sul primo posto che trovava libero.

La sua vita da clandestina seriale è iniziata nel 2002 quando per la prima volta è riuscita a eludere i controlli e a salire a bordo di un aereo che partica da Chicago ed arrivava a Copenaghen. Quello stesso anno, viaggiò anche per Parigi. Negli Stati Uniti, ha viaggiato in città come Seattle, Phoenix, Philadelphia, Atlanta o Jacksonville. 

La donna, catturata molte volte, è stata descritta da un pubblico ministero come “persistente, se non implacabile“. Quando una volta è stata scoperta, ha semplicemente finto di essersi distratta e con gentilezza ha inventato ogni scusa possibile. Una volta ha detto anche ad un agente di polizia che gli aveva domandato come fosse salita sull’aereo: “Non voglio davvero mettere nessuno nei guai”.

Nel 2009, è stata arrestata mentre cercava di lasciare le Hawaii con la carta d’imbarco di un’altra donna. I suoi anni di elusione della sicurezza aeroportuale sono terminati quando nel 2014 è stata catturata per aver viaggiato senza biglietto da San Jose, in California, a Los Angeles. Tuttavia, non ha mai imparato la lezione. Durante quell’arresto il giudice le diede come condanna la libertà vigilata ma non ha aspettato 48 ore, che il giorno dopo Marilyn era in aeroporto di Los Angeles. Con l’arresto successivo la donna è stata condannata a sei mesi di carcere.

Nel gennaio 2018 si intrufolò su  un volo che partiva dall’aeroporto di O’Hare per Londra, venne arrestata e dopo l’udienza i suoi avvocati riuscirono a patteggiare per la libertà vigilata di 18 mesi e imposizione di cure mentali, la donna nel 2019 venne arrestata perchè violò la libertà vigilata. In carcere nella contea di Cook non passò tanti mesi a causa delle restrizioni dovute al coronavirus, dove per evitare il contagio tra i detenuti, molti vennero rilasciati alla libertà vigilata. Hartman, si trovava in una struttura per cure mentali quando è scappata e grazie al monitoraggio elettronico che si è accesso e mandato l’allarme alle forze dell’ordine e successivamente i vicesceriffi della contea di Cook l’hanno rintracciarla mentre si recava a O’Hare. Hartman è stata arrestata mentre si avvicinava al Terminal 1. I funzionari del dipartimento dello sceriffo della contea di Cook dicono che il piano è quello di perseguirla con un’accusa di evasione per reato.

Dopo l’ultimo incidente, il giudice della contea di Cook, David Nararro, ha detto ad Hartman:Non sei andato solo a fare una passeggiata, sei andato nell’unico posto in cui specificamente non puoi andare … O’Hare Airport“. Hartman dice semplicemente che le piace passeggiare per gli aeroporti perché la fanno sentire al sicuro e sente il bisogno di salire su un aereo e partire.

L’avvocato di Hartman ha detto di aver visitato l’aeroporto per la prima volta in un anno perché era sconvolta dopo essersi vista in un’intervista televisiva: “Ha una malattia mentale scatenata da qualcosa fuori dal suo controllo, e forse non ha reagito facendo la scelta migliore“. La donna è stata infine arrestata lo scorso martedì.

Avatar photo

Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia