Volano stracci in casa 5 stelle tra Davide Casaleggio e il Movimento politico. Il giorno 4 ottobre, data in cui ricade l’anniversario del Movimento 5 Stelle, abbiamo assistito ad una grande iniziativa di Davide, il figlio del fondatore del movimento politico Gianroberto, che ha messo la “base” nella condizione di precisare con un post su Facebook che tra Casaleggio e Movimento 5 Stelle non c’è alcun rapporto in essere. Una spaccatura visibile a tutti i frequentatori del mondo social che hanno potuto scegliere se schierarsi con il Movimento 5 Stelle e l’attuale governante composta da Crimi e Di Maio, oppure preferire la linea conservatrice di Di Battista e soprattutto di Davide Casaleggio. C’è chi addirittura ha messo benzina sul fuoco come l’informatico Fabio Pietrosanti che, a disposizione dei parlamentari che vogliono rinunciare al sistema di Casaleggio, ha messo a disposizione una piattaforma simile a quella in vigore nel M5S Rousseau.
L’analisi del data journalist Livio Varriale, effettuata su Twitter tiene conto di due giorni della polemica, 4-6 ottobre, ed è basata sulle parole chiave Casaleggio, Di Battista, Di Maio, Movimento Cinque Stelle M5S, ed è durata un paio di giorni ed ha raccolto 9.215 tweets con 81.208 like, 23.166 condivisioni, 12.968 risposte e 2.014 citazioni.

Top tweets

La lista dei top Tweets è sorprendente, c’è poca opposizione e tanta ironia su più fronti. A comandarla su tutti c’è Luca Bizzarri, personaggio tv, che descrive la situazione così: “La meraviglia di oggi sono i grillini che contestano ai grillini di non essere più i grillini di una volta, e altri grillini che dicono che invece è giusto non essere più grillini come prima, cioè il motivo per cui molti perculavano i grillini e venivano insultati (dai grillini)“. Carlo Calenda è il leader politico più gradito per il suo tweet dove, allegando il post del Movimento che prende le distanze da quello di Casaleggio, si interroga come si possa affidare il governo ad un partito che non sa nemmeno a chi fa capo. L’analisi di Minzolini risulta essere cattiva per quanto cinica sotto alcuni aspetti: “In parte Casaleggio va capito: ha trovato un branco di ignoranti, incapaci e scappati di casa e gli ha regalato un seggio in Parlamento e ora gli voltano le spalle. Un ascensore per salire che viene rottamato. La nemesi verso chi pensa di usare e poi si accorge di essere stato usato“. Il premio della critica, invece, va a Davide Allegranti per aver associato questo momento di bufera grillina, ad un altro storico rievocato postando la foto di Fini quando disse a BerlusconiChe fai? Mi cacci?”.

Hashtag

A dimostrazione che il dibattito nei giorni successivi al 4 ottobre è stato concentrato sulle polemiche di identità sorte all’interno del Movimento 5 Stelle, il primo argomento, dopo ovviamente quello del partito, è stato proprio Casaleggio. Seguono dopo una parentesi di visibilità che riguarda il Pd ed i Decreti Sicurezza prima approvati e poi smantellati dagli stessi grillini, sia la parola Rousseau che Di Battista. A proposito, dell’ex parlamentare grillino, come si nota in basso alla classifica dei tag, c’è anche chi ha chiesto un intervento con Di Battista nell’esecutivo sfruttando il tag #adessodibba.

Menzioni

Dando uno sguardo alle menzioni, si comprende che ad essere intervenuta su molti tweets, monopolizzando l’attenzione del dibattito in favore di Casaleggio, sia stata proprio l’ala vicina a Di Battista, che risulta l’elemento più citato. Gi altri soggetti che figurano in graduatoria sono l’ex Iena Dino Giarusso e la portavoce del Movimento al Parlamento Europeo, Eleonora EVI.

Conclusioni

La sfida tra Casaleggio e il Movimento sembra essere stata vinta dal suo fondatore e proprietario dell’associazione a cui il Movimento sembra essere vincolata a vita. L’articolo di Casaleggio ha totalizzato 3.200 condivisioni e like messi insieme, mentre il post di risposta del 5S ne ha totalizzati 2.300 circa. Se si leggono i commenti sotto al post del Movimento su Facebook, si nota che la maggior parte riguarda persone scettiche e critiche verso la deriva partitica dei Cinque stelle. Qualcuno sostiene che Casaleggio abbia perso la giostra, ma è anche vero che i grillini hanno firmato con il sangue il loro status di iscritti all’associazione Rousseau e di conseguenza alla Casaleggio Associati. Adesso che sono finiti i posti da parlamentari disponibili in grandi quantità, la strada è unica. O Di Maio e tutti quelli ambiziosi di ricevere un secondo, o terzo, mandato fondano un nuovo partito, oppure Casaleggio cede la sua sovranità giuridica a chi ha trasformato “il Movimento in un partito simile all’Udeur”.

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