Una brutta lite familiare che finisce in tribunale. Uno zio venti anni fa ha donato al nipote una cifra pari a 800mila euro per aiutarlo a risolvere dei problemi. Ora li richiede indietro e gli fa causa. Il motivo? “Non ho avuto alcuna riconoscenza per quello che ho fatto per lui”. E fa appello all’articolo del codice civile che prevede la “revocabilità della donazione per ingratitudine”.

A raccontare la vicenda è il Mattino. Secondo la ricostruzione fatta lo zio, a 20 anni da quella onerosa donazione, ha notato “un distacco da parte di mio nipote, evitava qualunque tipo di frequentazione, evitava anche il minimo contatto telefonico. Anche quando ho vissuto un momento di difficoltà economica e chiesto un prestito di 5mila euro per le spese correnti mio nipote mi ha risposto di no, mi ha ingiuriato, deriso e offeso con amici, parenti e conoscenti comuni, sino a isolarmi completamente, evitando qualsiasi contatto telefonico”.

Il quotidiano riporta che il nipote in questione rimanda al mittente ogni accusa. Ha sottolineato come invece si sia speso molto in suo favore, “tutto ciò in maniera disinteressata, mosso solo da grande affetto e devozione, rifiutando persino eventuali regalie e godendo profonda stima per lui”. Un affett “assolutamente reciproco”. I due parenti dunque dichiarano posizioni molto distanti che hanno messo nero su bianco. Sarà poi il giudice a stabilire chi ha ragione.

Certo è che il codice civile spiega il significato di “ingratitudine” e “Ingiuria grave”: “Qualsiasi atto o comportamento il quale leda in modo rilevante il patrimonio morale del donante, e palesi per ciò solo un sentimento di avversione da parte del donatario”. Quando cioè “il donatario manifesti un sentimento di disistima delle qualità morali e di irrispettosità della dignità del donante, contrastante con il senso di riconoscenza e di solidarietà che, secondo il comune sentire, dovrebbe invece improntarne l’atteggiamento”. E in questi casi una donazione può essere revocabile.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.