Nel ventesimo giorno di guerra in Ucraina l’ospedale di Mariupol diventa una prigione. Secondo quanto riferito ieri dalla Bbc, pazienti e personale della struttura sono stati presi in ostaggio dalle forze armate russe. L’emittente cita Serghei Orlov, sindaco della città sotto assedio. «Abbiamo ricevuto informazioni che l’esercito russo ha catturato il nostro più grande ospedale e sta usando i nostri pazienti e medici come ostaggi», riferisce il sito del servizio pubblico britannico. Secondo le informazioni fornite da Orlov, si tratterebbe di circa 400 ostaggi. Secondo altre fonti, nell’ospedale sarebbero state portati anche dei residenti della zona.
Di ieri anche la notizia di due vittime tra gli operatori dei media dopo il bombardamento d’artiglieria nella parte nord-est del villaggio di Gorenki, nella regione di Kiev, sulla strada per Irpin. A cadere sotto i colpi di mortaio o di artiglieria, la giornalista ucraina Oleksandra Kurshinova (a riferirlo è la France Presse) e il cameraman della Fox News Pierre Zakrzewski. La conferma della morte di quest’ultimo è arrivata soltanto oggi: Zakrzewski, operatore dell’emittente americana con una lunga esperienza in teatri di guerra, è morto in seguito alle ferite causate dall’attacco russo. Fox News, che esprime il suo cordoglio per la perdita del collega e le condoglianze alla moglie e alla famiglia, spiega, inoltre, che Zakrzewski è morto nello stesso incidente in cui è rimasto ferito il corrispondente Benjamin Hall. Il cameraman, spiega ancora la Fox, era un “veterano” degli operatori di guerra ed aveva origini irlandesi. Il consigliere del ministro degli Interni ucraino, Anton Gerashchenko, ha fornito altri dettagli sull’incidente in cui Hall, il collega di Zakrzewski, è rimasto ferito: “Il giornalista Benjamin Hall, che lavora per la compagnia televisiva americana Fox News, è in gravi condizioni, privo di sensi. Ha subìto numerosi interventi chirurgici”, ha dichiarato Gerashchenko, tra cui l’amputazione di parte della gamba (si apprende da media americani).
“A giudicare dalla natura delle ferite di Ben Hall” ha poi aggiunto il funzionario ucraino “l’equipe di Fox News è stata colpita da colpi di mortaio o di artiglieria dagli occupanti russi vicino al villaggio di Gorenki”. Sale così a tre il bilancio delle vittime tra gli operatori dei media che negli ultimi giorni sono morti in Ucraina a causa della guerra; il primo è stato è stato lo statunitense Brent Renaud, ucciso domenica 13 marzo. Due giornalisti ucraini, Oleg Baturin e Serhiy Tsyhypa, risultano scomparsi a Kakhovka e Nova Kakhovka. A comunicarlo è stato il sito di news ucraino Suspilne News. Entrambi hanno coperto le notizie sullo stato della guerra nelle loro città e in altre regioni, fin dal primo giorno dell’invasione russa in Ucraina. Il canale news ha parlato con parenti e conoscenti dei dispersi per avere dettagli della loro scomparsa. La paura attanaglia Kiev. Tornano a suonare le sirene in tutte le città dell’Ucraina per annunciare l’allerta aerea, le Forze armate invitano tutti i cittadini a raggiungere urgentemente i rifugi della protezione civile.
Nel centro della capitale alcune esplosioni sono avvenute all’alba di ieri. Le deflagrazioni, almeno tre, in una zona residenziale, hanno provocato quattro morti e una trentina di feriti. A Kiev sono arrivati i tre leader europei in missione: sono i primi ministri di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca. Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ammette, nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra: “L’Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo”. Da Pisa arriva una denuncia inquietante: “Armi verso l’Ucraina mascherate da aiuti umanitari in partenza dall’aeroporto civile di Pisa”. A sostenerlo è il sindacato Usb-Pisa sulla base di alcune rivelazioni ricevute dai lavoratori del “Galilei”. “Quando si sono presentati sotto l’aereo – affermano dall’Unione Sindacale di Base – i lavoratori addetti al carico si sono trovati di fronte casse piene di armi di vario tipo, munizioni, esplosivi […] a questo fatto gravissimo i lavoratori si sono rifiutati di caricare il cargo”. Ministro Guerini, come la mettiamo?
