Il dibattito sulla difesa comune europea non ha alcun senso. Il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea prevede la competenza (e menomale) a livello comunitario. Anzitutto l’art. 2, co. 4, prevede che “L’Unione ha competenza, conformemente alle disposizioni del trattato sull’Unione europea, per definire e attuare una politica estera e di sicurezza comune, compresa la definizione progressiva di una politica di difesa comune”.
Ciò sta a significare che si tratta di un falso storico, giuridico e politico quando si sente dire che l’Unione Europea non avrebbe alcun titolo né visione politica in materia di difesa militare o di pace. Infatti, per chi afferma quanto sopra, delle due l’una: o non conosce alcunché di principi e regole europee (il ché è grave se fa politica) oppure assume una posizione per cui vuole l’Italia fuori dall’Unione Europea stessa (il ché sarebbe legittimo ma lo facesse senza infingimenti).
Difesa europea senza armamenti significa un bel nulla: non ci si può difendere con i bastoni e le baionette. Quindi gli 800 miliardi di investimento sulla difesa comune, voluta dalla Commissione Von der Lyen, sono il minimo dopo anni di latitanza decisionale sul tema che ha contribuito a far trovare i Paesi dell’Unione stessa sprovvisti di deterrenti corposi. Ci voleva la declinata presa di responsabilità deli USA per arrivare a questo punto? Meglio tardi che mai.
Quegli 800 miliardi sono recuperabili, per esempio, tassando le transazioni digitali (prendendo spunto dalla teoria del reddito liquido per le imprese): in Italia ammontano a circa 470 miliardi e, considerando che siamo il quarto paese in Unione Europea in classifica, applicando (solo a titolo di esempio) 0,01 centesimi di euro l’investimento sarebbe ripagabile in pochi anni.
Si potrebbe opinare che non sarebbe una scelta liberale tassare le transazioni digitali posto che sarebbero sfavorite difronte al contante. Non è così perché proprio per le regole esistenti le stesse transazioni digitali sono già abbondantemente favorite per legge rispetto al contante medesimo e non si altererebbe il mercato dei due canali (digitale e contante).
Il punto di fondo, pertanto, è che l’Unione Europea o diventa anche Europa militare o non può essere la casa valoriale che sino ad oggi si stava costruendo in fieri (proprio perché il venire meno del cappello di garanzia statunitense implica una accelerata sul tema). Immaginiamo per un attimo cosa sarebbe l’Unione Europea fatta solo di Maastricht anni novanta (libera circolazione delle persone, capitali, ecc.)? Un bel niente dato che la libera circolazione delle persone e delle merci hanno senso se c’è un sistema difeso e capace di non subire attacchi che incidano sulla forza dell’euro e del sistema economico costruito nel tempo (che se torna indietro fa fallire in mezza giornata tutti gli stati dell’Unione predetta).
Maastricht, infatti, aveva un senso quando è stato pensato: ora è un’altra epoca e un altro ciclo politico. Europa senza difesa comune, quindi, significa che ben presto i Paesi BRICS (in crescita numerica peraltro) saranno facilmente nella posizione di farci crollare come sistema consolidato. Di riflesso, saremo di nuovo a fare i conti con le due sfere del mondo: andare con la Russia o con gli Stati Uniti d’America? Solo che arrivati a questo punto lo decideranno gli stati nazionali. Non più l’Unione Europea. Per salvare l’Europa occorre fare l’Europa nel senso di ciò che è scritto nei trattati. Se no è carta straccia e non possiamo permetterci che oltre ai trattati lo diventino anche gli stati nazionali difronte a quanto accade: rinunciare alla difesa comune è come dire “prego, accomodatevi a casa nostra e sputateci in faccia”.
Sempre se sarà solo uno sputo in faccia piuttosto che un cappio al collo come facevano nei lontani anni quaranta. C’è una frase che servirebbe impressa nella mente di chi non ha vissuto le guerre e non sa cosa vuol dire per gli ucraini, ad esempio, il massacro di Bucha: “quando sei in crisi e ti senti perso, ricordati perché hai iniziato il progetto e chi ha dato sé stesso per poterti lasciare libero di pensare”. Ecco, a tutti quelli a cui piacerebbe una Italia o una Europa smilitarizzata o che non si investisse in armi ricorderei perché è nata la CECA, la Comunità europea, l’Unione Europea.
Nel preambolo del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea si legge: “RISOLUTI a rafforzare, mediante la costituzione di questo complesso di risorse, le difese della pace e della libertà e facendo appello agli altri popoli d’Europa, animati dallo stesso ideale, perché si associno al loro sforzo”. Coraggio. Solo questo.
© Riproduzione riservata