In tempi di promesse elettorali anche un funerale può garantire un voto. Ormai sappiamo che in politica vale tutto, non ci dovrebbe quindi stupire se anche la morte diventa utile per una campagna elettorale all’ultimo sangue.
Enrico Letta non si rassegna al fatto che l’uccisione di Alika Ogorchukwu non abbia una matrice razzista. Il segretario dem lancia il suo tweet con tanto di video auto celebrativo e dichiarazione al tg3.
“Io ci sarò sabato ai funerali di #AlikaOgorchukwu. Andrò a Civitanova. L’assassinio di Alika è stato un momento drammatico nella vita del Paese e la nostra comunità deve rispondere unita”. Letta deve aver provato grande rammarico alla notizia che la furia omicida non aveva niente a che fare con la sopraffazione del bianco sul nero.
Filippo Ferlazzo, l’assassino, è stato reputato disabile al cento per cento, tossicodipendente con gravi patologie psichiatriche, ricoverato un anno fa in regime di TSO per disturbo bipolare della personalità. Denunciato in precedenza per maltrattamenti nei confronti della madre che ne è diventata anche l’amministratrice di sostegno.
Viene da chiedersi come mai il segretario Dem non abbia annunciato di partecipare anche al funerale del negoziante cinese ucciso a martellate ad Avellino da un nigeriano? I cinesi non sono utili alla narrazione della sinistra che come un mantra basa la sua campagna elettorale sullo scongiurato pericolo razzismo dovessero disgraziatamente vincere le destre? In assenza di contenuti sono soliti fare leva su paure e minacce inesistenti. Loro così sensibili e umani pur di raccattare qualche voto strumentalizzano un funerale cercando di fare leva sul pietismo. Sappiamo che gli italiani sono un popolo particolarmente sensibile.
A questo deve aver pensato il segretario Dem quando cercava un qualcosa che potesse arrivare dritto come un fendente agli occhi delle persone. Guardate come sono bravo?
A differenza dei cattivi di destra andrò al funerale. A noi di sinistra certe tragedie segnano, mica come a voi che siete aridi per definizione.
Ritengo che se Letta avesse realmente sentito la necessità di partecipare ai funerali di Alika sospinto da un impulso solidale, lo avrebbe fatto in silenzio e in forma riservata.
Regalare alla stampa questo desiderio risulta solo becera pubblicità elettorale
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