Politici che abbracciano cagnolini, mangiano supplì o si allenano su e giù per le scale di casa. Immagini che farebbero venire voglia di vietare per legge l’uso dei social network agli eletti, agli aspiranti tali e alle cariche pubbliche di un certo rilievo mediatico. La pubblicazione a valanga di immagini irrilevanti e personalissime di questi protagonisti del Truman Show globale è la prova che il racconto dell’intimità funziona eccome. Altrimenti, immagino, nessuno di loro si presterebbe a questa narcisistico e invasivo screening quotidiano.
La domanda che mi pongo, e alla quale non so dare una risposta, è: perché il narcisismo in politica serve per prendere voti? Forse perché, come dove c’è sado c’è maso (il sadico che esiste grazie al masochista e il masochista che esiste grazie al sadico); allo stesso modo, dove c’è il narcisista c’è il voyer e viceversa.
L’altra domanda che mi pongo è se funziona allo stesso modo al livello locale, vale a dire nei Comuni, dove i cittadini possono avere un maggiore riscontro diretto di quello che fa un amministratore, al di fuori del riquadro di Instagram. “Credo che i cittadini abbiano una grande voglia di partecipare, quello a cui sono diventati allergici nel tempo è la politica autoreferenziale, che ragiona solo di sé stessa. Nella nostra città, ogni giorno, nascono comitati per la tutela di un bene pubblico o manifestazioni spontanee di persone che hanno a cuore le sorti del proprio quartiere”. Sono le parole di Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, che abbiamo intervistato per PRIMOPIANOSCALAc, il foglio mensile di Telos A&S.
Nella nostra serie di “Interviste con i sindaci” abbiamo imparato che l’attivismo dei cittadini, che ha un riscontro anche fuori dai social, è un fattore per valutare la salute mentale di una comunità. Ed è vero che i cittadini sono stufi dell’autoreferenzialità delle liti di partito. E questo è sano e ci fa ben sperare per il futuro della democrazia. Tuttavia il culto della personalità è un fenomeno ben lontano dal tramonto. Anche se, e questo in fondo è un bene, contiene in sé una patologia autoimmune: brucia presto i suoi protagonisti. Forse un giorno le cose cambieranno e i leader politici si godranno un tramonto senza preoccuparsi di oscurare il sole per farsi un selfie. Fortunati i reggini, questo è un rischio che il loro Sindaco non corre!
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