“Scegliamo di andare sulla Luna in questo decennio e fare le altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili” declamava John Fitzgerald Kennedy alla Rice University nel 1962. Poi, nel 1969, sulla Luna gli americani ci sono andati davvero, con buona pace dei complottisti che pensano sia stata una messa in scena di Hollywood. Gli USA avevano vinto una delle competizioni che ha caratterizzato la Guerra Fredda: l’americano Armstrong aveva battuto il sovietico Gagarin.
La corsa allo spazio ci sembra appartenga al passato. Non è così. Ne abbiamo parlato con il Gen. S.A. Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.
“Il ruolo dello spazio e nello spazio cresce costantemente dal punto di vista delle strategie politiche, economiche e, di conseguenza, degli aspetti di sicurezza e difesa nazionale ed internazionale. L’Aeronautica Militare guarda con interesse particolare alla fascia aerospaziale compresa tra i 20 ed i 100 km di quota, quale prosecuzione naturale dello ‘spazio aereo’ dove opera quotidianamente. Questa fascia sarà resa accessibile dalle nuove tecnologie e diventerà una ‘porta’ per il transito dal dominio dell’aria a quello dello spazio” osserva il generale Goretti.
La NATO ha elaborato una space policy che riconosce lo spazio come un dominio operativo, al quale applicare principi e norme coerenti con le politiche dell’Alleanza. “Lo spazio è sempre più importante per la sicurezza e la prosperità dell’Alleanza e degli alleati. Lo spazio apporta benefici in molteplici settori, dal monitoraggio meteorologico, all’ambiente e all’agricoltura, ai trasporti, alla scienza, alle comunicazioni e alle banche. L’uso dello spazio ha migliorato notevolmente la capacità degli Alleati e della NATO di anticipare le minacce e rispondere alle crisi con maggiore velocità, efficacia e precisione” recita il documento.
Una partita che è diventata cruciale anche per le big tech, le società del settore tecnologico. Basti pensare ai satelliti per l’accesso a Internet per comprenderne l’importanza. La nuova frontiera rischia però di trasformarsi in una terra di nessuno, dove chi prima arriva meglio alloggia, e l’Europa rischia di rimanere stritolata tra Cina e Stati Uniti. Per questo è fondamentale predisporre una governance globale. E forse, un giorno, serviranno i lobbisti dello spazio. Non sarà facile, sarà difficile come diceva Kennedy. Ma proprio per questo sarà interessante.
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