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L’articolo di Feltri su Genovese è la cosa più orribile letta negli ultimi anni

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L’articolo di Feltri su Genovese è la cosa più orribile letta negli ultimi anni

L’articolo di oggi di Vittorio Feltri, sul caso Genovese, rappresenta quanto di più orribile letto negli ultimi anni. Una serie di volgarità infinite, di “giustificazioni” ed a tratti di “esaltazioni” dell’imprenditore accusato di violenza sessuale nei confronti di una 18 enne.

Per Feltri, Genovese si drogava e faceva festini? Tipico di un uomo “stremato dalla routine“. Feltri non lo condanna, essendo lui “uomo di mondo” (cosa voglia dire lo sa solo lui!). Però “che bisogno aveva di ricorrere allo stupro per impossessarsi di una ragazza bella e giovane?“. Come a dire: sei ricco, quindi qualunque donna ci starebbe gratis!

Ma Feltri continua, spiegando quanto deve essere faticoso violentare una donna, perché “si fa fatica a scoparne una che te la dà volentieri, figuratevi una che non ci sta”. E qui arriva perfino ad “esaltare” presunte doti sessuali dell’imprenditore: “Dicono che Genovese sia andato avanti tutta la notte a violentare Michela, (…). Dopo che hai penetrato la fanciulla non sei soddisfatto? Nossignori. Vai avanti a farlo fino all’alba. Ammazza che forza. Sei un uomo o un riccio?“.

Ed infine parla di lei, Michela, che ricordiamolo a 18 anni ha subito ore di violenze sessuali dopo essere stata drogata: “entrando nella camera da letto dell’abbiente ospite cosa pensava di andare a fare, a recitare il rosario? Non ha sospettato che avrebbe dovuto togliersi le mutandine senza sapere quando avrebbe potuto rimettersele?“.

Per la serie, se vai ad una festa devi mettere in conto che qualcuno potrebbe violentarti, no? Ma Feltri è “buono“, ed alla povera Michela concede “le attenuanti generiche“, mentre ai suoi genitori “tira le orecchie“. Ecco, per quelli come Feltri è sempre colpa della donna.

Perché va ad una festa e magari beve? O, nel caso di una ragazza appena maggiorenne, è colpa dei suoi genitori che ce la mandano? E perché la libertà sessuale di una donna deve essere scambiata per disponibilità a subire violenza? Per Feltri il fatto che una donna possa fare ciò che vuole, senza per questo essere vittima di violenze, è impensabile?
Ma diciamolo, il problema non è Feltri.

Il problema è che queste parole vivono nella testa di molti, donne e uomini, che trasformano la vittima in carnefice a seconda dell’etnia, della religione o del sesso. Italia, anno 2020. Dove se nasci donna e subisci violenza, infondo “lo volevi e te la sei cercata“.