La versione del rapper
Fedez e il pestaggio di Iovino: “Nessun massacro, poi va a ballare. Io non c’ero, la stampa riveda le sue priorità”

Dopo qualche ora dalla notizia di un possibile coinvolgimento di Fedez nel pestaggio di Cristiano Iovino, il rapper ha fornito la sua versione prima del suo intervento sulla salute mentale all’Auditorium del Salone del Libro. Fedez ha negato di essere presente nel momento della spedizione punitiva contro il personal trainer dopo una rissa in discoteca, sminuendo anche quanto successo. Due testimoni, invece, lo avrebbero visto scendere dal minivan da cui sono scese anche le persone responsabili dell’aggressione a Iovino.
Fedez e il pestaggio di Iovino: io non c’ero
“Io non c’ero, e dalla telecamera non si vede niente”, ha detto Fedez. “Si parla di 9 persone che hanno massacrato una persona, tutti ultras del Milan. La persona viene aggredita, arriva l’ambulanza ma non viene portata in ospedale. Tutti parlano di un massacro, ma se questa persona non è stata portata in ospedale, non c’è un referto medico e non ha denunciato, di cosa stiamo a parlare? Oltretutto poco dopo è andato a ballare a Ibiza… Se non ci fosse il mio nome in mezzo non ci sarebbe la notizia” ha dichiarato il rapper.
L’ex di Chiara Ferragni poi non ha risparmiato un’accusa nei confronti della stampa. “Da una parte ci sono i giovani che hanno delle priorità e voglia di partecipare, dall’altra la stampa che si occupa delle ca..ate che fa Fedez di notte e non avete capito che a loro non gliene frega nulla. Sarebbe il caso che la stampa rivedesse le sue priorità e non giocasse a fare l’influencer“, ha detto il rapper durante l’incontro.
Fedez, Gaza e i centri sociali
In risposta a un giovane che aveva domandato della disparità di trattamento tra profughi ucraini e palestinesi, Fedez ha sottolineato: “La mia storia parla per me. E non ho alcun tipo di problema a parlare di genocidio e di non sentirla come una posizione ideologica. È un dato obiettivo per me”.
Poi il passaggio sui centri sociali: “La chiusura di tutti i centri sociali ha fatto venir meno i luoghi di aggregazione indipendentemente dalla connotazione politica. Viviamo in un paese in cui i luoghi di aggregazione per i giovani sono completamente spariti, quindi io vorrei cercare di ridare luce a realtà che invece offrono aiuto”.
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