Primo articolo del nostro blog, un po’ di emozione. Emozione, il filo conduttore che ci accompagnerà in questa esperienza: l’emozione di partecipare, l’emozione di provare, l’emozione di non sapere il percorso dove ci porterà.
In questo primo articolo l’argomento sarà abbastanza delicato poiché andremo a parlare bene di una figura che ormai nominarla è fuori moda e appartenente ad una categoria che contiene una parola “brutta”: la parola è la politica e la figura è quella del politico. Se spesso parliamo di politica ci viene in mente semplicemente un mero gioco di potere che il politico utilizza per raggiungere dei suoi scopi personali. Per un periodo si è fatta una vera e propria battaglia a questa categoria considerando il politico e la politica qualcosa da eliminare perchè appartenenti ad un sistema da cambiare rappresentando ciò un vero controsenso poichè se non saranno la politica attraverso i politici a cambiare le prospettive della società incidendo nel futuro: chi dovrà farlo?
Dal mio punto di vista, chi vuole eliminare la politica e il politico semplicemente non si sente all’altezza del ruolo pur volendo allo stesso tempo occupare quel posto di potere: perchè si, fare politica è difficile e perchè si, il politico possiede il potere. Possiede il potere di cambiare le cose, possiede il potere di incidere nella vita dei cittadini a volte in modo molto netto ed altre in modo più velato, possiede il potere di guidare ed indirizzare la società dovendo trovare risposte a dilemmi spesso più profondi di quello che sembra donando una visione che può anche costare il prezzo della perdita di consenso. Saranno queste le difficoltà di chi fa politica? Analizzare i processi e prendere le giuste decisioni sono comunque cose che si possono imparare, apprendere con il tempo e con lo studio. Cosa più complessa è farsi portatore di valori: il politico è colui che vive di valori non di rancori. E’ colui che ha il coraggio di mettersi in gioco spesso sfidando la sorte e che, citando Marchionne, appartiene ad un mondo dove non lascia che le cose accadano: le fa accadere. Così l’ex CEO della fiat definì i suoi dipendenti, come persone che facevano accadere le cose ed è questo il mantra che chi fa politica dovrebbe avere. Far accadere le cose, ambire sempre di più, meritare l’apprezzamento senza mai darlo per scontato e quindi cercare di conquistarlo ogni giorno, essere in prima fila senza temere il confronto anzi utilizzarlo per ampliare la propria visione di società.
Spesso chi fa politica verrà criticato, dovrà avere le spalle larghe, il sorriso stampato in volto e ricordarsi sempre il motivo per cui ha iniziato mettendo, nei momenti difficili, le cuffiette e facendo partire “Quelli che restano” perchè si, noi che facciamo politica siamo proprio:
“Quelli che di notte e a luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni, quelli che chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni, ma quando siete stanchi senza neanche una voglia: SIAMO NOI QUEI PAZZI CHE VENITE A CERCARE“.
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