“Stavamo per aprire alle 19, eravamo pronti con tanti rider in attesa per le consegne. I vigili ci hanno spiegato che attività come le nostre non possono aprire. Noi che siamo fatti per il delivery non possiamo aprire mentre possono aprire quelli che fanno ristorazione”. E’ lo sfogo di Egidio Cerrone, titolare di Puok Burger Store a Napoli, bloccato mezz’ora prima dell’avvio delle consegne per un cavillo, un tecnicismo burocratico che non è stato chiarito nell’ordinanza emessa nei giorni scorsi dalla regione Campania sulla riapertura delle attività commerciali che effettuano le consegne a domicilio.

“Non si può far organizzare tutti e creare il caos” spiega Cerrone nel corso di una diretta Facebook. “Anche gli stessi vigili ammettono che la cosa è assurda. Hanno mandato in tilt una città, tutti i locali sono in attesa perché si trovano nelle stesse condizioni. De Luca per piacere fai presto”.

Secondo quanto ricostruito, la consegna a domicilio è stata bloccata perché attività come quella di Puok Burger Store non hanno la licenza per la somministrazione ma solo per l’asporto.  Un tecnicismo burocratico poco chiaro ai gestori delle attività commerciali come quelle esclusivamente d’asporto che adesso si sono ritrovati in una situazione paradossale.

“GUERRA POLITICA AI PANINI” – “Addio delivery, gli imprenditori possono morire di fame” denuncia l’avvocato Angelo Pisani. “La polizia Municipale sta intimando alle attività di delivery di non aprire  (minacciando chiusura) perché solo pizzerie, ristoranti e sushi possono fare consegne a domicilio mentre chi lo ha sempre fatto deve stare chiuso e buttare tutto morendo di fame”.

UFFICIALE DELIVERY CHIUSI: “DEVE CHIARIRE TUTTO DE LUCA”

“Avete mandato tutti in tilt per aver dato informazioni sbagliate. Non so che dire” è lo sfogo di Cerrone.

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