Torna a parlare, anche se per poco e senza sbottonarsi, Andrea Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia, coinvolto nel caso del deputato Emanuele Pozzolo e dello sparo al veglione di Capodanno, ha rilasciato qualche battuta ai giornalisti dopo una visita al carcere di Salerno. Il tema, ovviamente, è sempre quanto avvenuto la notte tra il 31 dicembre e l’1 dicembre, quando rimane ferito un uomo dal colpo accidentale della pistola del deputato cacciato da Fratelli d’Italia da Giorgia Meloni.

Caso Pozzolo, le dichiarazioni di Delmastro

“Non intendo parlare. Ho già dato la mia versione nella immediatezza a Repubblica e l’ho fornita a chi la debbo fornire, agli inquirenti. Non so chi ha sparato perché non ero in casa in quel momento. Questa è una grande fake giornalistica. Che siano duecento metri, ammesso che io abbia detto che erano duecento metri, o dieci metri, la differenza la fa se sei o non sei sulla scena per poter dare una versione. E se io non sono sulla scena, non posso dare una versione“. Questo il commento di Andrea Delmastro dopo la sua istantanea versione in cui ha raccontato di essere uscito dall’edificio in cui è avvenuto l’incidente poco prima dello sparo.

La versione di Pozzolo

Nelle ultime ore a parlare era stato nuovamente il deputato Pozzolo, possessore dell’arma che accidentalmente ha sparato. “Dentro Fratelli d’Italia stanno accadendo cose strane, si cerca di uccidere me per salvare altri” ha detto a ‘Il Foglio’. “È un momento complesso – spiega il deputato al giornale – ma confido che la verità emerga”. Sempre Pozzolo aveva anche parlato del suo rapporto con il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro: “Andrea è come mio fratello Michele, almeno fino alla notte di Capodanno, poi è scomparso, non ci siamo più sentiti. Non eravamo amici, ma fratelli. Però ora sembra che si voglia tutelare più una terza persona, e buttare giù dalla torre me”. Poi l’affondo: “Andrea davanti non c’era, bisogna essere onesti. Che poi lui abbia esagerato dicendo che era a Canicattì è un’altra questione, di cui fatico a comprendere l’utilità. Non capisco perché, lui non era sicuramente un protagonista effettivo. Non era a 300 metri”.

Redazione

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