Il personaggio
Chi era Luigi Oggiano: avvocato, antifascista, amico di Lussu
Il volume Luigi Oggiano – L’autonomia è intelligenza, edito dal Centro Studi Luigi Oggiano di Siniscola, ripercorre la vita, l’attività forense e politica del senatore Luigi Oggiano, figura storica nell’ambito dell’intera Sardegna e non solo. L’opera riunisce gli interventi svolti in Parlamento dal giurista e politico sardo nella legislatura 1948-1953 e quindi nel contesto storico dell’immediato dopoguerra allorché l’Italia aveva appena archiviato la dittatura fascista e l’esperienza monarchica e si proiettava nei primi anni immediatamente successivi all’approvazione della Carta Costituzionale.
Il libro, corredato da pregiate fotografie dell’epoca, ripercorre gli anni giovanili del senatore e la sua partecipazione alla prima guerra mondiale che lo vide inviato in zona di guerra, con il grado di sottotenente e comandante di plotone, sui monti della Carnia, del Cadore, nel fronte del Col di Lana e nella valle Valderoa rimanendo, in quest’ultima località, gravemente ferito al braccio sinistro; le conseguenze del ferimento lo avrebbero accompagnato per tutta la vita. Durante il ventennio fascista, essendo considerato un oppositore al regime, era stato sottoposto a stretta sorveglianza sia nei brevi spostamenti da Nuoro alla “sua” Santa Lucia, piccolo borgo marino della Baronia, sia durante le passeggiate serali a Nuoro con gli altri illustri colleghi protagonisti del suo tempo, l’avvocato Pietro Mastino e l’avvocato Gonario Pinna. Militò nei vertici del Partito Sardo d’Azione in un continuo confronto con i massimi dirigenti di quel partito, da Camillo Bellieni a Emilio Lussu.
Fervente sostenitore della necessità di dotare la sua Isola di una effettiva autonomia nell’ambito regionale, propose un modello di Statuto Sardo che regolasse i rapporti con lo Stato italiano. Nacque così il “Progetto per la creazione del Governo autonomo della Sardegna”, composto di quindici articoli, nei quali si prevedeva un assetto amministrativo innovatore. In particolare veniva proposta l’attribuzione alla Regione Sardegna della piena giurisdizione in materia di tesoro, finanze, servizi bancari sardi, pastorizia, agricoltura, industria, miniere, con particolare riferimento al problema della comunicazione e dei trasporti. L’esperienza parlamentare espletata nei cinque anni fra il 1948 e il 1953, insieme a Pietro Mastino e a Emilio Lussu, lo vede inserito nel gruppo parlamentare democratico di sinistra costituito da dodici senatori. Tra gli interventi parlamentari svolti dal giurista in quegli anni assumono particolare significato quelli dedicati al problema dei trasporti tra la Sardegna e il continente, pronunciato il 18 settembre del ‘48, problema oggi ancora di estrema attualità e all’epoca maggiormente sentito, stante le centinaia di persone quotidianamente impossibilitate a raggiungere la penisola, anche per motivi urgenti legati al lavoro e alla salute.
Ed ancora il volume riporta gli interventi del parlamentare sulla esigenza di costituire in Sardegna una efficiente rete ferroviaria, ancora oggi mancante. Così come di estrema attualità sono i discorsi pronunciati al Senato della Repubblica nell’ottobre del ‘48 e nel luglio del ‘49 in materia di agricoltura con preciso riferimento alla revisione dei canoni enfiteutici, alla legge stralcio sulla riforma agraria e all’istituzione delle Scuole agrarie. Ma essendo avvocato, e come tale assiduo frequentatore delle Preture e dei Tribunali, colpiscono in particolare modo gli interventi resi in materia di Giustizia la cui attualità risulta per molti versi stupefacente. Oggiano critica severamente, già da allora!, l’esasperato tecnicismo delle leggi, che con il loro rimandare ad altri provvedimenti legislativi, risultavano di difficile interpretazioni per gli stessi addetti ai lavori ed incomprensibili per i cittadini. Testualmente “anche nella citazione degli articoli, si cita un articolo e poi si rimanda ad una legge, genericamente, ed il cittadino per il quale la legge è stata fatta, si trova molto a disagio nell’interpretazione, e nel disagio e nelle difficoltà si trovano gli stessi che passano la loro vita ad applicarle” e cioè magistrati e avvocati.
Da qui l’esigenza, ancora oggi avvertita, di un coordinamento tra le varie disposizioni che regolano le singole materie, attraverso la creazione dei Testi Unici. Il senatore Oggiano, in ciò sicuramente influenzato dalla realtà sarda, lamentava l’estrema frammentazione della normativa sulle locazioni, tanto urbane che di fondi rustici, sulla requisizione di terre, soprattutto per quanto riguarda la fase procedimentale. Gli stessi discorsi parlamentari toccano il nervo dolente della applicazione delle norme costituzionali e in particolare l’esistenza di troppe leggi speciali in palese contrasto con la Carta Costituzionale. Per ricordarne uno, nel discorso del 14 ottobre ‘48, viene citato, con disapprovazione, il provvedimento straordinario sul fermo di polizia, lamentando che mentre la Costituzione parla di un limite di quarantotto ore, nella prassi si arrivava spesso all’enormità di venti giorni.
Altro tema, sentito dal giurista, riguarda la riforma dei codici di rito (procedura civile e procedura penale), ove lamenta il mancato ascolto dell’avvocatura che aveva avanzato proposte concrete nel recente Congresso Forense di Firenze. E da ultimo la carenza di organici presso le Preture e i Tribunali, sia sul versante della magistratura, sia sul versante del personale amministrativo. Tutti problemi, quelli di cui trattava Oggiano, che ancora oggi affliggono il mondo della Giustizia. L’intensa attività politica proseguì, dopo l’esperienza parlamentare, nel ruolo di consigliere comunale nella città di Nuoro fino al 1960; a seguire presiedette la struttura ospedaliera San Francesco nella stessa città.
Sono ancora tanti che lo ricordano con entusiasmo, testimonianze di chi, oggi ancora in vita, lo conobbe sia nell’ambito politico che forense, e ne mettono in risalto le sue grandi capacità e la sua infinita umanità. L’avvocato Oggiano era indicato da tutti, inclusa la stampa, come l’avvocato dei poveri, stante il gran numero di prestazioni gratuite svolte nell’interesse dei non abbienti. Alla fine della propria attività politica rifiutò la pensione di senatore. Morì a Nuoro nel gennaio del 1981, lasciando un cospicuo patrimonio di libri, testi giuridici e documenti di interesse storico e politico, tra i quali la sua tesi di laurea sulla storia della Baronia di Posada e Siniscola , sua terra di origine alla quale rimase sempre legato, sia spiritualmente che materialmente.
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