Le autorità fanno sapere che la situazione è ancora “grave e complessa”. E che quindi è opportuno mantenere tutte le misure di prevenzione e perfino chiudere. Succede vicino Pechino, a 60 chilometri dalla capitale cinese, dov’è stato disposto un lockdown per quasi mezzo milione di persone nel cantone di Anxin.

Nelle ultime settimane il covid-19 ha ripreso vigore in Cina. In particolare proprio nella capitale dove sono saliti fino a 311 i nuovi positivi in questa nuova ondata. L’escalation era partita nei pressi del mercato di Xinfadi, nella parte sud-ovest della capitale, frequentato da centinaia di persone ogni giorno. Decine di comunità locali erano state messe in lockdown. Tre funzionari erano stati sollevati dal loro incarico per le loro responsabilità per la nuova ondata. Media di stato avevano spiegato che il virus è stato scoperto sui taglieri usato per i salmoni importati nel mercato di Xinfadi. Improbabile, secondo gli esperti, che il virus abbia direttamente origine dai salmoni.

Secondo Zhang Yong, vicedirettore del Centro di controllo e prevenzione delle malattie cinese, “il virus di Pechino viene dall’Europa, ma è più anziano dell’agente che viene rilevato in questi giorni nei diversi Paesi europei”. L’ipotesi più accreditata dagli scienziati della genesi del virus resta quella del passaggio di specie nella città focolaio di Wuhan, nella provincia dello Hubei, da dove il contagio si è poi diffuso.

Redazione

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