È morto a 71 anni, Mauro Bellugi, ex calciatore dell’Inter, Bologna, Napoli e Pistoiese. Qualche mese fa aveva subito l’amputazione delle gambe a causa degli effetti del covid-19. Una notizia che aveva sconvolto ed emozionato: Bellugi aveva risposto al suo dramma con tenacia. Aveva raccontato in interviste i suoi momenti difficili e le sue scelte.

Bellugi era stato ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano. Il 13 novembre aveva subito l’amputazione della prima gamba, il 20 della seconda. La doppia amputazione era stata decisa dai medici dopo il peggioramento di altre patologie che aveva prima di contrarre il coronavirus.

Le condizioni di salute dell’ex difensore erano peggiorate nelle ultime settimane fino all’intervento d’urgenza per ulteriori complicazioni. Bellugi aveva continuato a soffrire problemi anche dopo l’amputazione di entrambe le gambe.

“Il covid ha aggravato una mia malattia del sangue preesistente. Io non ho voglia di morire”, aveva detto dopo il ricovero lo scorso 4 novembre. “Quando mi hanno detto i medici: ‘Sig. Bellugi ha un’ora per decidere’, avevo le gambe nere fino all’inguine, all’improvviso la cancrena mi aveva preso tutto. ‘Che cosa vuole vivere o morire? Perché se vuole vivere dobbiamo tagliare’, io ho detto subito che volevo vivere, di morire non avevo voglia – aveva raccontato Sportmediaset – Io scherzo su tutto. Quello che è successo a me è successo. Le cose succedono, che devi fare? Diceva un saggio: se la cosa è irrisolvibile, perché preoccuparsi? Io grazie a Dio non mi preoccupo, l’ho risolta per il momento e la voglio risolvere fino in fondo”.

Vito Califano

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