Le minacce: “Ti ammazzo, ti brucio gli occhi!”, secondo quanto ricostruito dalle indagini della Polizia. E una ragazzina di 13 anni sarebbe stata così costretta alla prostituzione, in primis dai genitori, per piccolissime somme di denaro o altri beni. Cinque le persone che sono state arrestate dagli agenti a Vercelli. Oltre ai due genitori anche chi della ragazzina approfittava. Soprattutto anziani del posto. Le accuse: violenza sessuale aggravata su minore infraquattordicenne, sfruttamento della prostituzione minorile, maltrattamenti in famiglia.

Una vicenda orribile quella che emerge dalle indagini, maturata in un contesto di degrado assoluto. La ragazzina è figlia di una coppia di 39 e 59 anni, etnia rom. Ha due fratelli di uno e due anni. La famiglia viveva in centro a Vercelli. I piccoli, stando a quanto ricostruito erano costretti a subire maltrattamenti fisici, anche frustrate, a volte anche costretti ad assistere agli atti sessuali. Tutti i bambini sono stati trasferiti presso una struttura protetta.

Le indagini erano partite un anno fa, proprio dal sospetto che la coppia facesse prostituire la ragazzina. In cambio di piccole somme di denaro (venti euro potevano bastare) o altri favori o utilità, come piccole dosi di sostanze stupefacenti. Due gli anziani colti nel pagamento delle somme ai genitori: un 68enne incensurato e un 67enne con precedenti per reati sessuali, entrambi di Vercelli. I due arrestati hanno permesso di risalire alle altre frequentazioni cui la ragazzina era obbligata. Ovvero altri quattro uomini, anche questi anziani.

Soltanto il mese scorso era emersa dalla provincia di Catania la terribile operazione dei carabinieri che aveva portato all’arresto dei genitori e del padrino di cresima di una ragazzina di 14 anni costretta a una sorta di condizione di schiavitù a favore dello stesso padrino. Il tutto in cambio di soldi e cibo. Le indagini erano state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura etnea.

La Dda aveva evidenziato in quel caso “spregevoli condotte da parte dei genitori nei confronti di una delle figlie minorenni” facendo emergere “un contesto familiare assai degradato nell’ambito del quale il padre e la madre della vittima, in ragione della situazione di grave indigenza economica e dimostrando un’assoluta incapacità genitoriale, avrebbero esercitato nei confronti della figlia poteri corrispondenti al diritto di proprietà, inducendola con violenza e minaccia ad intrattenere una relazione anche sessuale con il suo padrino di cresima, per ottenere cibo e denaro”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.