A quasi un mese dalla stretta di mano tra Ursula von der Leyen e Donald Trump per l’intesa sui dazi, arriva finalmente il testo che Stati Uniti e Unione europea concordano sulle tariffe doganali. Lo ha annunciato ieri la numero uno della Commissione Ue.

Si tratta di un testo che “illustra in dettaglio il nuovo regime tariffario statunitense nei confronti dell’Ue, con un’aliquota tariffaria massima e onnicomprensiva del 15% per la stragrande maggioranza delle esportazioni dell’Ue, compresi settori strategici come automobili, prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname”. Manca però un accordo sul vino. Un occhio particolare va al settore dell’automotive, tanto caro alla Germania. Per le auto e la componentistica, il massimale tariffario statunitense del 15% si applicherà contestualmente all’avvio da parte dell’Europa delle procedure di riduzione tariffaria per i prodotti statunitensi. Ricordiamo, ad oggi, che i dazi per il comparto sono al 27,5%. Nel testo si legge anche l’intenzione di Ue e Usa di proteggere le proprie economie per evitare svalutazioni sull’acciaio e l’alluminio. L’obiettivo è la creazione di catene di approvvigionamento collegate tra le due sponde dell’Atlantico.

Von der Leyen tira un sospiro di sollievo: “L’Unione europea perseguirà sempre i risultati migliori per i suoi cittadini e le sue imprese – spiega la presidente della Commissione – Di fronte a una situazione difficile, abbiamo prodotto risultati per i nostri Stati membri e l’industria, ripristinando chiarezza e coerenza nel commercio transatlantico. Questo non è il termine del processo: continuiamo a collaborare con gli Stati Uniti per concordare ulteriori riduzioni tariffarie, individuare ulteriori aree di cooperazione e creare un maggiore potenziale di crescita economica. Allo stesso tempo, continuiamo a diversificare i nostri partenariati commerciali internazionali, creando posti di lavoro e prosperità nell’Ue”.

Chiarita anche la questione dell’export dei farmaci: i dazi saranno al 15% indipendentemente da quello che possa accadere in futuro. Dalla Commissione fanno sapere che “ciò garantisce la tanto necessaria certezza agli esportatori dell’Ue”. Non solo. L’Europa si impegna a mettere in atto opportunità per alcuni settori statunitensi come ad esempio i prodotti ittici, noci, latticini, frutta e verdura fresca e lavorata, alimenti trasformati, cereali e semi, semi oleosi di soia, carne di maiale e di bisonte. Il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, spiega che su Digital Market Act e Digital Service Actabbiamo tenuto queste questioni fuori dai negoziati commerciali, concentrandoci su ciò che era chiaramente la priorità, e quindi non troverete alcun riferimento ad esse nella dichiarazione congiunta”. “Ci saranno molte questioni che saranno discusse, ma per essere molto chiari: l’autonomia normativa è assolutamente importante” e “questa è stata la nostra posizione dall’inizio alla fine di questa dichiarazione congiunta”.

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