Doha Zaghi, alias Lady Demonique, è stata tagliata fuori dalle candidature di Azione. Perché è una mistress, dominatrice sadomaso, a quanto pare. “Accetto di non esser più candidata ma consapevole che l’Italia è un Paese dove c’è ancora discriminazione. Perché questo è un caso di discriminazione”, ha detto la 31enne imprenditrice digitale in un’intervista a Il Corriere della Sera. Lei stessa prima dell’esplosione del caso diceva che “la mia candidatura è un segnale per capire realmente se abbiamo la forza di vivere senza pregiudizi e sessismo …”.

Zaghi era candidata nella lista di Agenda Como 2030 a sostengo dell’aspirante sindaco di centrosinistra Barbara Minghetti. Era uno dei 27 candidati nella lista che unisce Italia Viva, Azione, +Europa e Volt. “Ragazzi, scherzi a parte, come ovvio non conoscevo i trascorsi della signora in questione. Se si trattasse di fatti privati nulla questio, ma direi che non ci sono i presupposti perché sia una candidata di Azione. Domani me ne occuperò”, ha twittato il leader di Azione Carlo Calenda dopo che il caso è esploso ed ha avuto considerevole risonanza sui social.

L’ex ministro aveva incontrato lo scorso marzo a Como tutti i candidati in lista compresa la mistress che a la Provincia di Como aveva raccontato come si fosse avvicinata alla politica già al liceo e che era tornata a interessarsene grazie a Carlo Calenda e al suo partito nel quale si riconosce. Niente da fare però. “Non ci sono le condizioni per presentare la candidatura – la precisazione del partito in una nota ufficiale – non c’è alcun giudizio morale ma semplicemente la presa d’atto di un’indicazione inopportuna e di un contesto non favorevole”.

 

Minghetti però ha difeso la sua candidata come “una donna piena di idee”. Giordano Masini, coordinatore della segreteria di +Europa, ha difeso la candidatura che “non ci sembra una notizia né tantomeno in sé uno scandalo” e che “il sex work è un ambito lavorativo e come tale deve essere trattato, non solo in termini di pubblica opinione ma anche attraverso un impianto normativo che garantisca alle operatrici e agli operatori tutele, garanzie e diritti, evitando i rischi insiti nella clandestinità”.

La 31enne ha detto di essere “rimasta male” per la decisione di Calenda. “Gli uomini che mi contattano si fanno sottomettere alle mie volontà. Con queste persone giro video che pubblico sui portali a luci rosse, possiamo definirli anche porno. Ed è vero che ci sono anche video blasfemi in cui bestemmio”. Evidentemente troppo per Azione. “Essere una dominatrice non esclude avere impegno politico. Mi sono sempre interessata alla politica, mi ritengo di centrosinistra ma so guardare anche a destra”. Anche politici tra i suoi clienti: “Più di destra che di sinistra”. La 31enne ha ringraziato chi le ha espresso solidarietà in queste ore e ha scherzato sui social: “Pensate che ora c’è chi non riuscirà a fare manco scalo a Doha che penserà a me”.

Calenda è tornato più volte sul suo profilo Twitter sul caso. Ha spiegato che non c’è “nulla di male” nei trascorsi della sua ormai ex-candidata ma che il tutto “non qualifica però per fare politica. Altrimenti vale tutto ed è inutile criticare i 5S” e che l’incompatibilità tra candidarsi e fare la dominatrice sta forse in “una qualche discrepanza tra CV e lavoro da svolgere in Consiglio Comunale? Ma che cavolo di domande fate?”. La conclusione del leader di Azione da questa vicenda: “Oggi ci sono 30 articoli su la ex candidata dominatrice. Ho finalmente capito come andare sui giornali. Altro che piano sul nucleare o sulla sostituzione del gas russo (0 articoli), bisogna buttarsi su altri lidi. Altro che centro studi. Fruste e manette. Un asteroide non basta”.

 

Avatar photo

Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.