Giuseppe Conte assolve Matteo Ricci. Il leader giustizialista del Movimento 5 Stelle dopo giorni di tentennamenti e di lettura, intensa, delle carte dell’inchiesta che vede (solo) indagato l’eurodeputato dem candidato a Governatore per la coalizione di centrosinistra nelle elezioni regionali nella Marche in programma a fine settembre, decide di chiudere un occhio, di concedere la grazia ad Elly Schlein e al Partito Democratico. Un atto di grande cuore quello dell’ex premier che mira ad ottenere, nella partita delle regionali, la benedizione del ‘fantasma’ Roberto Fico in Campania. Benedizione che deve arrivare soprattutto dal “nemico” Vincenzo De Luca, non più candidabile dopo i due mandati consecutivi.

Conte tra Onestà e calcoli

Per Conte “non ci sono ragioni allo stato per chiedere un passo indietro”, per cui Ricci potrà fare campagna elettorale e sfidare il governatore uscente Francesco Acquaroli, esponente di Fratelli d’Italia. L’annuncio, dopo giorni di timori e forti palpitazioni al Nazareno, arriva nel corso della conferenza stampa andata in scena in mattinata nel quartier generale di Campo Marzio. Sulla scia dello slogan “Onestà! Onestà!”, ecco arrivare la solita retorica: “Il M5S è un movimento politico che ha scelto di tutelare alcuni principi legalità e etica pubblica, per questo pretendiamo da chi chiede il nostro appoggio politico che le funzioni pubbliche siano svolte con disciplina e onore”.

“Poiché noi abbiamo sostenuto Ricci sin dal primo momento, siamo in coalizione e abbiamo condiviso il programma, è sorta la necessità di valutare i fatti legati all’inchiesta giudiziaria per capire se è in discussione l’onestà. Ci siamo confrontati con i nostri attivisti e coordinatori regionali e provinciali, poco fa in consiglio nazionale, e abbiamo valutato che non ci sono ragioni allo stato per chiedere un passo indietro di Ricci. Non ci sono elementi e se lo facessimo sarebbe un brutto precedente”. Ma poi avverte: “Il sostegno a Ricci è allo stato dei fatti e degli elementi. Se dovessero cambiare questi elementi, e ci fossero fatti sopravvenuti, ne trarremo le conseguenze, li valuteremo”.

In Toscana la trattativa è dura

Tornando alle altre due regioni ‘calde’, Toscana e Campania, per Conte è “un sacrifico notevole” sostenere il governatore uscente Eugenio Giani. “In Toscana non imponiamo alcuna soluzione – esordisce, morbido, l’ex premier – è in corso una discussione dei gruppi, da parte mia non c’è stato un input per la soluzione, bisogna riflettere e capire se ci sono le condizioni. Questa giunta – incalza – l’abbiamo contrastata, quindi di fronte allo stesso candidato, entrare in giunta è un sacrificio notevole, bisogna valutare e lo decideranno le condizioni”.

La Campania a Fico ma “non sono un buffone”

Sulla Campania nega presunti legami tra l’appoggio a Ricci e la candidatura del “suo” Fico: “Se ci fosse un collegamento minimo fra Ricci e la candidatura che stiamo valutando in Campania significherebbe che il M5s fa mercimonio e significherebbe che sono un buffone. Non c’è alcun collegamento”. Chissà se Schlein continuerà ad assecondare i deliri di un partito dal peso specifico tutto da definire.

Giovanni Pisano

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