Quando non si è direttamente in guerra tutti si professano democratici e paladini dei diritti. Tutti. Da Vladimir Putin a Recep Tayyip Erdogan, sia oggi che ieri impegnati in conflitti e sommosse interne represse non certamente con i fiori. Il presidente turco attacca nuovamente Israele, considerato “uno Stato terrorista” e provoca il primo ministro Benjamin Netanyahu, annunciando la sua fine vicina: “Che tu abbia la bomba atomica o no, Netanyahu la tua fine è vicina, hai le valigie in mano”. Ribadisce che Hamas non è una organizzazione terroristica ma “un partito politico” e incalza Bibi: “Netanyahu mi rivolgo a te: la bomba atomica ce l’hai o non ce l’hai? Se hai coraggio parla… ma tu rimani in silenzio. Meglio parlare apertamente invece di andare avanti con le minacce. La verità è che puoi avere tutte le bombe atomiche che vuoi, la tua fine e ormai vicina. Hai le valigie in mano” chiosa Erdogan che poi ricorda come Hamas abbia vinto le elezioni in Palestina “ma poi è stato delegittimato”.
Erdogan ha rimarcato che per la Turchia “quello che loro chiamano un’organizzazione terroristica” è un movimento politico cui Israele ha progressivamente tolto potere e legittimità. “Chi ha preso i diritti che Hamas ha conquistato? Ovviamente Israele con gli Stati Uniti. Purtroppo, anche nel mio Paese, c’è gente che non capisce che Hamas è un partito politico“, ha detto Erdogan nel corso di un suo discorso al gruppo parlamentare del suo partito, Akp, trasmesso dalla tv di Stato turca. Puntuali le critiche all’Occidente, con cui però mantiene relazioni diplomatiche e commerciali grazie alla presenza nella Nato: “A partire dagli Usa, tutto l’Occidente purtroppo vede questi eventi con una percezione distorta, la Francia ha fatto dichiarazioni diverse ma improvvisamente ha fatto marcia indietro. Come Turchia, quello che vogliamo è ascoltare dichiarazioni sincere e dirette”, ha detto Erdogan.
Erdogan contro Israele: “Processare i leader politici per le brutalità di Gaza”
Il presidente turco auspica poi un processo giusto per i leader israeliani per i crimini di guerra in corso a Gaza. “Adotteremo misure per garantire che i leader politici e militari israeliani che hanno brutalmente assassinato il popolo oppresso di Gaza siano processati nei tribunali internazionali. Chiameremo i leader dei paesi che si sono astenuti sulla risoluzione di Gaza, che è stata accettata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con 121 voti ‘sì’. Mentre forniamo ogni tipo di sostegno umanitario visibile e invisibile alla Palestina su base bilaterale, continueremo a isolare Israele sulla scena internazionale”, ha aggiunto Erdogan.
Critiche ai leader mondiali, soprattutto occidentali, per il silenzio o comunque le posizioni morbide adottate dopo il massacro di civili in corso a Gaza. Erdogan fa un paragone con gli attentati del 2014 a Parigi nella redazione di Charlie Hebdo. “Dove sono finiti i politici che si sdegnavano per l’attacco a Charlie Hebdo? La questione è ancora una volta religiosa, tra la croce e la mezzaluna. Ricordate i fatti di Charlie Hebdo? Morirono 23 persone e presidenti e premier di tutto il mondo parteciparono a una marcia a Parigi. Benissimo, ora sono morte circa 13 mila persone e mi chiedo dove siano finiti tutti quei presidenti e premier che si erano visti in Francia. Dove siete? Avete una coscienza? Una qualche pietà? Vi aspetto a una marcia per queste vittime…”.
Parole Erdogan, comunità ebraica tedesca: “Nessuna relazione con chi nega esistenza Israele”
Parole quelle del leader turco che hanno provocato l’immediata reazione del presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, Josef Schuster che non vede il presidente turco Recep Tayyip Erdogan come un partner politico legittimo per la Germania.”Chi non solo nega il diritto di esistere di Israele, ma lo combatte attivamente, non deve essere un partner della politica tedesca”, ha detto Schuster, come riporta l’emittente Ard. Erdogan è atteso venerdì a Berlino dove incontrerà il cancelliere tedesco Olaf Scholz, a cui la comunità ebraica chiede di dissociarsi.
Anche perché con la sua propaganda Erdogan alimenta anche le rivolte nelle strade tedesche e il terrore psicologico contro gli ebrei in Germania, ha aggiunto il presidente del Consiglio centrale, secondo cui “una chiara condanna del comportamento di Erdogan sarebbe nell’interesse del Cancelliere anche dal punto di vista della politica interna”. Rivolte ed episodi di antisemitismo anche in altri paesi europei, a partire dalla Francia dove dal 7 ottobre scorso sono stati registrati oltre 1500 atti contro gli israeliani.
