I militati di Hamas non sono “terroristi” ma dei “liberatori” che combattono per la loro terra. Parole di Recep Tayyip Erdogan che si schiera apertamente nella guerra in corso nella Striscia di Gaza e cancella la sua visita, già pianificata, in Israele. “Avevamo intenzione di andare in Israele, ma l’idea è stata cancellata. Non andremo”, ha dichiarato in un discorso al suo gruppo parlamentare Akp, che un mese fa ha incontrato per la prima volta il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a New York. “Ho stretto la mano a quest’uomo, avevamo buone intenzioni ma lui si è approfittato di noi” ha proseguito il presidente turco, aggiungendo che “i rapporti avrebbero potuto essere diversi ma purtroppo ciò non accadrà più”.

Per il presidente turno “è Israele che si comporta come una organizzazione terroristica” perché “circa la metà di coloro che sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l’obiettivo è un’atrocità, per commettere crimini contro l’umanità premeditati”.  Parole durissime quelle del leader turco nel corso di un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp. “Non abbiamo problemi con lo Stato di Israele ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse da Israele e il suo modo di agire, simile a un’organizzazione più che uno Stato” perché “non troverete nessun altro Stato il cui esercito si comporta con tale disumanità”. Nel corso del suo discorso chiama in causa anche l’Occidente: “Si fanno tante riunioni e tutto l’Occidente è d’accordo nel definire Hamas un’organizzazione terroristica. Tuttavia, per le azioni che pone in essere, Israele stesso potrebbe essere un’organizzazione, ma questo non si dice. Il motivo è che l’Occidente si sente in debito verso Israele per quanto avvenuto in passato, ma la Turchia non ha nessun debito“.

Infine Erdogan ha chiesto che venga dichiarato immediatamente un cessate il fuoco a Gaza e che tutte le parti nella guerra tra Israele e Palestina smettano di utilizzare le armi. “Il valico di Rafah (tra Egitto e Gaza) dovrebbe essere tenuto aperto per motivi umanitari”, ha detto Erdogan in un discorso al suo gruppo parlamentare Akp. Il leader turco ha proposto un “meccanismo di garanzia per la risoluzione del problema” dove Ankara vuole essere uno dei Paesi garanti.

Il ruolo di Erdogan

Il sostegno alla causa palestinese e i legami raffreddati con Hamas: Erdogan tra due fuochi. Il presidente turco tiene molto a un suo ruolo di mediazione nel conflitto tra Israele e Hamas: è abilissimo nello sfruttare a suo vantaggio ogni crisi che esplode nel vicinato e cerca di trarne il massimo beneficio per accrescere il suo consenso interno e nella regione.

Le reazioni alle parole del presidente turco

“Hamas sta cercando in tutti i modi possibili di tirare dentro questo scontro, preparato da mesi o anni, tutte le cosiddette piazze arabe. Perché Hamas sa che se rimane da sola non può perseguire il suo obiettivo ideologico di distruggere Israele e cancellarla dalla faccia della Terra. La preoccupazione più grande sono gli ostaggi e l’entrata direttamente di Hezbollah e quindi di Libano e per traino Iran, nel conflitto”. Lo ha detto la leader di +Europa, Emma Bonino, a ‘L’Aria che Tira’ su La7. “E penso – ha aggiunto – che le parole di oggi di Erdogan debbano essere lette come un avvertimento: siamo pronti a entrare, state attenti. E’ un obiettivo ideologico, cioè cancellare Israele dalla faccia della terra. Penso che come ha detto Biden, Israele non debba cadere nella trappola commettendo gli stessi errori di Usa in Afghanistan o Iraq, ma questo pone Israele nella trappola di reagire, ma senza sapere come”, ha concluso Bonino.

Per il vicepremier Matteo Salvini le parole del presidente turco su Hamas “sono gravi e disgustose e non aiutano la de-escalation. Proporrò al collega Tajani di inviare protesta formale e di convocare l’ambasciatore della Turchia”.

In aggiornamento

Redazione

Autore