Preoccupazione per i due italiani che risultano dispersi da 48 ore in Israele in seguito all’attacco di Hamas. “Si tratta di due cittadini italiani, marito e moglie, che hanno anche passaporto israeliano, quindi con doppia cittadinanza che erano nel kibbutz di Beeri e che non rispondono all’appello e che non sono rintracciabili”.

Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aggiungendo che “insieme alle autorità israeliane stiamo verificando dove sono e cosa può essere loro accaduto. Probabilmente sono stati presi in ostaggio oppure risultano dispersi, non abbiamo ancora la certezza”.

Proprio nel kibbutz di Beeri, vicino al confine orientale con la Striscia di Gaza, l’organizzazione rabbinica Zaka ha annunciato la scoperta di 108 corpi. E, infine, si registrano anche l’angoscia e l’attesa dei connazionali che tentano di lasciare il Paese. Vertice Italia-Usa-UK-Francia-Germania: “Fermo sostegno a Israele, priorità vita ostaggi”. 

Uccidere gli ostaggi “non migliorerà le cose”-  Lo ha detto un portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf), rispondendo ai militanti di Hamas che ieri hanno minacciato di giustiziare i prigionieri civili se Israele prendesse di mira Gaza senza preavviso.

Secondo l’ambasciatore israeliano all’Onu, vi sarebbero donne e bambini tra i 150 ostaggi nelle mani dei militanti islamici a Gaza. Hamas ha affermato di detenere più di 100 prigionieri, inclusi ufficiali di alto rango dell’esercito israeliano. “Se fanno del male a una di queste nonne o a uno di questi neonati o a uno di questi bambini, le cose non miglioreranno e loro lo sanno“, ha detto il portavoce dell’Idf, il tenente colonnello Richard Hecht. Decine di aerei da combattimento israeliani hanno colpito più di 200 obiettivi a Gaza durante la notte, ha aggiunto. 

Chi sono gli italiani che non rispondono all’appello

Gli italo-israeliani “sono un uomo e una donna, marito e moglie, prima pensavamo si trattasse di padre e figlio, che vivevano nel kibbutz di Beeri e non rispondono alle chiamate della famiglia. Probabilmente sono stati presi in ostaggio oppure risultano dispersi, non abbiamo ancora la certezza”, ha spiegato Tajani.

“La nostra ambasciata, il nostro consolato e l’Unità di crisi della Farnesina sono al lavoro, al contatto con le autorità di Tel Aviv. Speriamo di ritrovarli ma in questo momento non abbiamo altre notizie, è probabile che siano stati presi in ostaggio”, ha ribadito.

“Insieme alle autorità israeliane, stiamo cercando di scoprire dove siano e che cosa sia successo loro”, ha concluso il ministro, precisando che vi sono “circa mille ragazzi con doppio passaporto, che svolgono il servizio di leva nell’esercito israeliano”.

Redazione

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