Non ce l’ha fatta Mario De Cave, il 57enne rimasto ferito martedì mattina nell’esplosione che ha interessato una palazzina di Via Atteone a Torre Angela, alla periferia di Roma. L’uomo, curato dai soccorritori dopo essere stato estratto dalla macerie della palazzina, riportava ustioni su quasi il 70 per cento del  corpo. Il residente del terzo piano si è spento all’ospedali Sant’Eugenio, dopo essere stato sottoposto a diversi cicli di camera iperbarica. Ma le cure sono state inutili. Altre due persone sono rimaste ferite a seguito dell’esplosione, ma sono fuori pericolo di vita: avevano trovato riparo dalla fiamme sul terrazzo. Stando a quanto appreso dal Comando provinciale dei carabinieri, è stata esclusa la presenza di residenti dispersi nell’edificio.

Il giorno del tragico incidente, l’uomo, ai carabinieri intervenuti sul posto, aveva spiegato le dinamiche dell’accaduto: “Mi sono alzato, ho preso il caffè, mi sono acceso una sigaretta ed è esploso tutto“, aveva detto il 57enne. Probabilmente l’uomo aveva lasciato la valvola del gas aperta.

All’interno del suo appartamento è stata trovata una bombola di gas. I carabinieri di Tor Bella Monaca indagano sulle cause del rogo, ma non è esclusa alcuna ipotesi. Gli inquirenti ipotizzano anche un possibile gesto autolesionista. L’uomo, infatti, si era da poco lasciato con la compagna e stava vivendo un momento di profonda prostrazione. La ex è stata ascoltata dai carabinieri e avrebbe raccontato di qualche episodio di stalking.
La procura ha aperto un fascicolo per incendio colposo. Ma ci vorranno ancora giorni per conoscere i risultati degli accertamenti del Nucleo investigativo dei vigili del fuoco delegato nelle indagini, dei carabinieri e di tecnici della Asl.

Redazione

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