Il gasdotto Balticconnector, danneggiato circa due settimane fa, potrebbe essere stato tranciato dall’ancora di una nave cinese. È l’ipotesi più plausibile per le autorità finlandesi, che hanno trovato l’ancora – lunga due metri e larga altrettanto – sul fondo del mar Baltico.

Al centro delle indagini c’è la nave cinese ‘Newnew Polar Bear‘, presente nella zona del gasdotto durante le ore in cui si è registrata la perdita di gas ma che non ha risposto alle chiamate delle autorità marittime finlandesi. In pratica, la nave avrebbe – per motivi ancora non chiari – trascinato a circa 70 km di profondità per dozzine di chilometri. La Newnew Polar Bear, lunga 169 metri e registrata a Hong Kong, era salpata dal porto russo di Kaliningrad in direzione di San Pietroburgo e in pochi minuti ha spezzato sia il cavo sottomarino in fibra ottica sia il gasdotto.

La conferma di quanto avvenuto è in un’immagine condivisa dall’emittente nazionale finlandese Yle: in una foto del 22 ottobre si vede la nave cinese senza un’ancora. Non è ancora certo se sia stato un atto volontario o meno da parte della Newnew Polar Bear, ma l’allarme è alto, tanto più che il danneggiamento del gasdotto ha provato quanto siano fragili le cruciali infrastrutture sottomarine.

Da parte cinese si tende la mano. Pechino ha infatti chiesto che sia svolta un’inchiesta “obiettiva, equa e professionale” sull’accaduto, ma tramite il portavoce del ministero degli Esteri ha sottolineato come ci sia il desiderio di “scoprire la verità il prima possibile”.

Redazione

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