L'avvertimento
Guerra in Ucraina, truppe occidentali “obiettivi legittimi. Sono inutili per la pace”: Putin traccia la linea rossa
Lo Zar da Vladivostok lancia un avvertimento e accusa gli europei di intralciare la risoluzione del conflitto. Intanto Zelensky prova ad accelerare con Rutte
L’avvertimento di Vladimir Putin è stato esplicito. Per il presidente russo, qualsiasi forza occidentale schierata in Ucraina sarebbe considerata da Mosca un obiettivo legittimo. “Se dovessero comparire forze sul terreno, soprattutto ora che i combattimenti sono in corso, presumeremo che si tratti di obiettivi legittimi”, ha detto il capo del Cremlino. “E se si dovesse raggiungere la pace, una pace duratura” ha continuato Putin, “semplicemente non vedo alcun motivo per la loro presenza”.
Due messaggi che non hanno lasciato alcun dubbio e giunti poche ore dopo l’incontro di Parigi organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron. Un vertice in cui i cosiddetti “volenterosi” hanno iniziato a definire le prossime garanzie di sicurezza per Kyiv e l’eventuale dispiegamento di una potenziale “forza di rassicurazione”. Il capo dell’Eliseo si era lanciato anche in un ipotetico schieramento “in cielo, in terra e in mare e nel cyberspazio”. Ma mentre diversi Paesi hanno già detto che non manderanno proprie truppe sul campo (dopo gli Stati Uniti si sono defilati Germania, Italia, Polonia e Bulgaria), l’impressione è che lo “zar” stia già mettendo le cose in chiaro. Forze europee, e in particolare forze che appartengono alla Nato, non dovranno arrivare.
Un monito che serve anche al presidente Usa, Donald Trump, intenzionato a proseguire nel negoziato. E la minaccia alle truppe del Vecchio Continente è già stata in parte realizzata con attacchi mirati e dal chiaro simbolismo. Tra i raid che hanno centrato la rappresentanza della Commissione europea e del British Council e l’ultimo bombardamento che ha coinvolto alcuni volontari danesi impegnati in un’operazione di sminamento, i segnali lanciati dalla Russia sono stati netti.
Ma le dichiarazioni di Putin servono anche a tracciare una nuova linea rossa di quello che appare un negoziato sempre più in salita. Ieri, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha comunque confermato che “migliaia di truppe occidentali potrebbero essere dispiegate in Ucraina come parte delle sue garanzie di sicurezza”. “È un dato di fatto, ma è ancora un po’ presto per parlarne” nei dettagli, ha detto Zelensky in conferenza stampa insieme al presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. Lo stesso presidente ucraino ha detto anche di avere parlato con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ribadendo che “è importante procedere più rapidamente sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina”.
Ma Putin, con i suoi messaggi minatori e l’evidente poca volontà di mostrarsi interessato (per davvero) al negoziato di pace, sta già facendo capire che tutto ciò che proviene da Kyiv e dall’Unione europea non sarà considerato elemento di discussione. Putin vuole parlare direttamente con Donald Trump, al punto che il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha escluso che un nuovo incontro tra i due possa organizzarsi anche in tempi rapidi. Ma in questo momento il tycoon appare sempre più in balia degli eventi. Da un lato, ha cercato di aprire in tutti i modi il canale di dialogo con Putin, fino a organizzare un summit in Alaska in cui lo “zar” è stato accolto con tutti gli onori. Poi, per evitare di apparire troppo remissivo verso il presidente russo, ha convocato in fretta e furia Zelensky e i principali leader europei a Washington confermando il sostengo a Kyiv ma anche la sua intenzione di arrivare a un accordo di pace.
In tutto questo, Trump non ha nascosto anche la sua frustrazione nei riguardi di una Mosca che ha continuato a bombardare l’Ucraina anche mentre lui parlava di trattative. E dopo questa settimana di vertici e incontri bilaterali in Cina a margine dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, Trump è apparso così contrariato da pubblicare sul social Truth un post molto chiaro. “Sembra che abbiamo perso l’India e la Russia a favore della Cina più profonda e oscura. Che possano avere un futuro lungo e prospero insieme!” ha scritto il presidente americano a commento di una foto che ritrae insieme Xi Jinping, Putin e il premier indiano Narendra Modi.
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