Signor Presidente della Corte di Appello,
Signor Procuratore Generale,
Signor Rappresentante del Consiglio Superiore della Magistratura
Sig. Rappresentante del Ministro della Giustizia
Autorità civili, militari e religiose,
Colleghe e Colleghi Avvocati,
Magistrati tutti
Il resoconto del 2020 impone di considerare gli effetti della gravissima crisi epidemiologica che si è improvvisamente abbattuta sulle nostre teste, sulla nostra vita quotidiana, sul nostro lavoro.
Esporrò a breve il punto di vista, le prospettive e le aspettative dell’Avvocatura per il nuovo anno giudiziario ma ritengo opportuno ricordare, il più brevemente possibile, l’incessante attività non solo amministrativa di tutti i Consigli dell’Ordine del Distretto, che proprio nel 2020 sono stati un solido punto di riferimento per gli Avvocati e, ci auguriamo, per i Capi degli Uffici Giudiziari e, in genere, per l’organizzazione della macchina della giustizia.
Pertanto, riporto qui alcuni dei più significativi dati della gestione del Consiglio dell’Ordine di Napoli, dove sono state lavorate al Protocollo 13.365 comunicazioni, si è proceduto a 1.037 iscrizioni e 612 cancellazioni. Sono state esaminate 5.988 domande di non abbienti per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato e, nonostante il periodo di lockdown, organizzati 92 eventi formativi, fra i quali alcuni importanti corsi (come quello per cassazionisti o sui diritti umani e immigrazione anche in collaborazione con l’UNHCR).
L’Organismo di Mediazione ha smaltito tutto l’arretrato, che purtroppo risaliva a procedure anche del 2015, mentre l’Organismo di Composizione della Crisi ha attivato 46 procedure, iscritto 157 gestori e organizzato un corso abilitante di ben 300 nuovi gestori.
Sulla pratica forense, abbiamo accompagnato e supportato in ogni momento i giovani tirocinanti, con delibere e regolamenti che talora hanno anticipato le scelte legislative, come l’esonero dalla partecipazione alle udienze in pandemia, l’annotazione della partecipazione alle udienze con attestazione nelle note di trattazione scritta, le procedure per la vidimazione telematica dei libretti.
Non va dimenticata la continua interlocuzione con i Capi degli Uffici Giudiziari, le Autorità e altri soggetti esterni all’Avvocatura: oltre alle convenzioni con le Università partenopee, ivi compresa la Facoltà Teologica e il CIRB (Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica), sono stati stipulati protocolli d’intesa per l’attività giudiziaria nel periodo della pandemia, per la liquidazione delle competenze nei giudizi di protezione internazionale nonché l’importante protocollo per l’adibizione di due dipendenti dell’Ordine all’Ufficio delle Liquidazioni a spese dello Stato, finalizzato ad aiutare l’Ufficio nell’adempimento delle numerose incombenze propedeutiche al pagamento in favore degli avvocati.
Numerosi sono stati gli interventi nel sociale, con convenzioni relative alle attività dell’OCC con la Fondazione Banco Napoli e la Confartigianato, la convenzione con l’ASL per il programma di test per il Covid-19 e le convenzioni con i laboratori privati accreditati dalla Regione che prevedono scontistica particolare agli iscritti per l’esecuzione dei tamponi.
Ed ancora, nel quadro delle iniziative di agevolazione della professione, va ricordato il Protocollo con il Tribunale e la Procura sulle negoziazioni assistite in materia matrimoniale e la convenzione con il Comune di Napoli e ANM per il parcheggio riservato agli Avvocati nell’area dell’ex Mercato ortofrutticolo. Si è trattato di una fondamentale convenzione che ha scongiurato l’improvvisa perdita definitiva del parcheggio adiacente il Palazzo di Giustizia.
Infine, il Consiglio Distrettuale di Disciplina ha definito ben 2.366 segnalazioni, provvedendo a 1.963 archiviazioni e irrogando 7 radiazioni e 36 sospensioni, oltre le sanzioni non afflittive. Il 2020, purtroppo, ci ha fatto perdere il Presidente del CDD, il prof. Franco Tortorano, che questo Consiglio ha avuto la fortuna e l’onore di iscrivere all’Albo d’Onore. Appena sarà possibile, sarà adeguatamente celebrata l’iscrizione, avvenuta contestualmente ad un altro grande rappresentante del nostro Foro, l’avv. Michele Cerabona.
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Signor Presidente, Signor Procuratore e soprattutto Signor Rappresentante del Ministro,
questi dati non riportano un freddo quanto sterile e vanitoso elenco dell’attività svolta ma rappresentano, piuttosto, la vivacità, l’impegno, la dedizione e la disponibilità dell’Avvocatura a porsi al servizio della Giustizia.
La sintesi che precede, che con le proporzioni dovute al numero degli iscritti potrebbe replicarsi per tutti gli Ordini del Distretto (S. Maria Capua Vetere, Nola, Torre Annunziata, Napoli Nord, Avellino e Benevento), dimostra che quando gli Avvocati sono chiamati a svolgere un compito, assolvono per intero ogni dovere od ufficio.
Questo è il motivo per il quale sottolineiamo che l’Avvocatura è pronta ad affiancare tutti i protagonisti del sistema giudiziario per conseguire il risultato del superamento delle criticità, siano esse di carattere normativo ovvero di natura organizzativa.
All’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020 l’Avvocatura, prendendo spunto dal noto articolo di Emile Zola sul caso Dreyfuss, formulò una serie di j’accuse per denunciare la pericolosa deriva giustizialista delle riforme realizzate o in via di approvazione. Il terribile anno 2020 ha rappresentato una parentesi durante la quale tutti gli operatori hanno dovuto affrontare i “problemi del giorno dopo” ma, a distanza di un anno, è arrivato il tempo di riprendere il tema della effettiva realizzazione dei principi costituzionali del giusto processo, della ragionevole durata dei processi, del diritto di difesa, della efficienza ed effettività della Giustizia in ogni territorio della Repubblica.
Ecco perché dal 2021 ci aspettiamo una riforma del processo penale che neutralizzi l’incostituzionale attuale disciplina della prescrizione e restituisca centralità alla difesa, con riferimento in particolare alla preoccupante introduzione del giudice di appello monocratico, alla sostanziale cancellazione della rinnovazione del dibattimento quando cambia un componente del Collegio, al potere dei Capi delle Procure di individuare i criteri di selezione dei reati da perseguire con precedenza e, in generale, ai mancati interventi sugli organici di magistratura e personale. E noi rivendichiamo la necessità della nostra partecipazione all’elaborazione di tale riforma.
Ecco perché ribadiamo che non è più procrastinabile il ripristino del rispetto dei diritti elementari della persona all’interno delle strutture carcerarie. Sul punto, ricordo che il Consiglio dell’Ordine ha chiesto che, viste le disumane condizioni delle nostre carceri, i detenuti siano inclusi fra le categorie alle quali riconoscere priorità nel piano vaccinazioni.
Ecco perché chiediamo che il processo civile sia effettivamente semplificato e abbreviato, senza però la semplicistica introduzione di preclusioni, decadenze e sanzioni che suonano soltanto come misure disincentivanti per il cittadino al ricorso alla Giustizia. E rivendichiamo la necessità della partecipazione delle nostre conoscenze e delle nostre esperienze affinché l’accelerazione dei tempi non comporti il sacrificio dei diritti dei cittadini.
Ecco perché evidenziamo che l’efficientamento della Giustizia richiede la migliore organizzazione delle risorse materiali e umane. Ed anche in questo è necessaria la nostra partecipazione, quali utenti qualificati e rappresentanti e portavoci delle esigenze dei cittadini e delle imprese.
Ecco perché la Giustizia deve affermarsi ovunque, dinanzi a tutte le Autorità Giudiziarie, anche minori come il Giudice di Pace, ed in ogni angolo del territorio nazionale. Signor Rappresentante del Ministro, le disastrose condizioni degli Uffici Giudiziari di Ischia sono risalenti e note e purtuttavia irrisolte. Ancora senza risposte è la nostra richiesta di stabilizzazione della Sezione Distaccata del Tribunale in Ischia. Purtroppo, nel corso del 2020, sono diventate ingestibili anche le sedi giudiziarie di Capri e di Procida e noi Avvocati non possiamo rassegnarci all’idea che le persone nate in un’isola sono condannate a non avere Giustizia.
Ecco perché riteniamo necessaria la integrale revisione della riforma della Magistratura onoraria, mortificata nelle funzioni e nei diritti economici. E rivendichiamo il nostro ruolo quali rappresentanti di chiunque abbia il diritto di essere giudicato da un Magistrato qualificato e onorevole.
Ecco perché lo sviluppo dei processi telematici, cui l’Avvocatura ha sempre aderito con entusiasmo e lungimiranza, deve procedere speditamente, seguendo i tempi e i ritmi dell’informatica, anche con l’uso sapiente e opportunistico dell’intelligenza artificiale.
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Signor Presidente, abbiamo gioito alla notizia della promozione della più piccola delle isole del nostro Arcipelago, Procida, come Capitale italiana della cultura per l’anno 2022. Si tratta di un riconoscimento che, grazie a Procida, viene conferito alla Campania intera e che ciascuno di noi è chiamato a meritare. Ciò potrà avvenire soltanto se, seguendo l’insegnamento della figura più alta della nostra era, Papa Francesco, ci convinceremo che “siamo tutti sulla stessa barca” e ci comporteremo remando tutti insieme nella stessa direzione.