Polemiche sulla tragedia di Mestre. Matteo Salvini punta il dito sulle incognite dei veicoli elettrici. Altri sulla manutenzione del guardrail.
Un varco, quello nella barriera sul viadotto di Marghera, “non illegale” perchè consentito quando fu costruito negli anni ‘60. Un varco di cui però, in ogni caso, era prevista da cinque l’eliminazione nei lavori di rifacimento del guardrail che già nel 2018 furono discussi in giunta.

A spiegarlo oggi, con la barriera sotto accusa per il tragico incidente a Mestre ad un bus costato la vita a 21 persone, è l’assessore comunale alla mobilità e trasporti Renato Boraso. “Non abbiamo alcun elemento per trarre conclusioni sul guardrail, per questo ci serve una perizia”. Lo ha detto il Procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, riferendosi al varco di servizio – circa un metro e mezzo – presente lungo il guardrail sfondato dal pullman precipitato a Mestre.

“Sul guardrail – ha aggiunto – faremo tutte le attività del caso, iniziando da una consulenza tecnica, appena avremo trovato il soggetto idoneo per farla. Servono conoscenze tecniche, non giuridiche. Per ora non abbiamo acquisito documenti sulla rampa dal Comune”.

Intanto il quadro clinico dei ricoverati è stabile, con una notizia positiva: ha lasciato la terapia intensiva il 24enne croato rimasto ferito nel drammatico incidente.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.