Nessun partito sia ambiguo su Israele e Ucraina
La linea Calenda contro destra e sinistra che hanno raddoppiato la povertà: ma i Volenterosi del centro siano chiari sugli esteri
Caro direttore,
nell’intervista di venerdì scorso, Carlo Calenda dice cose giuste – su energia, Difesa europea, Ucraina e altri temi – e una giustissima, ovvero che alle prossime elezioni politiche non correrà né con la destra né con la sinistra (scelta non sempre seguita nelle elezioni locali). Del resto, questo è un Paese che ha visto destra e sinistra difendere la più colossale follia in termini di finanza pubblica, cioè bonus e Superbonus edilizi per i ricchi. È un Paese in cui sono raddoppiati i poveri e, insieme, la spesa socio-assistenziale a carico della fiscalità generale. È un Paese in cui scuola e sanità falliscono nell’offerta formativa e di salute non per il trionfo del privato voluto da perversi Chicago boys, ma perché da tutti concepite al servizio di chi ci lavora, non dei giovani e di chi ha bisogno di cure.
John Maynard Keynes, esattamente un secolo fa, a chi gli chiedeva se fosse un laburista o un conservatore, rispose che occorreva mettere ogni impegno a favore di una terza forza lontana dalle nefandezze di destra e sinistra. Il leader di Azione mi sembra che si muova in questo solco quando invita Luigi Marattin, Riccardo Magi e Michele Boldrin a costruire una “formazione liberale” in grado di competere, nel 2027, nella gara per il rinnovo del Parlamento nazionale (tanto più se, come si vocifera, con un metodo di scrutinio integralmente proporzionale, ancorché con premio di maggioranza).
Qui però, caro direttore, casca l’asino. Mettiamo pure da parte la forma che assumerà questa formazione (alleanza elettorale provvisoria, patto federativo, nuovo partito). Come faranno a coesistervi chi, sulla questione mediorientale e sul conflitto israelo-palestinese (temi di non poco conto, credo), ha sempre tenuto ben distinta la legittima critica del governo di Gerusalemme dalla demonizzazione dello Stato ebraico, e chi, invece, si è impantanato – più o meno consapevolmente – nelle sabbie mobili dell’antisemitismo? Forse un chiarimento su questo punto sarebbe necessario. Da parte di tutti i soggetti chiamati da Calenda per dare vita a un progetto a cui anche chi scrive guarda con attenzione.
© Riproduzione riservata







