La scoperta di Meta
La propaganda cinese passa per i social: Meta scopre il piano della più grossa operazione di influenza digitale basata su fake news
La campagna è durata oltre un anno ma avrebbe attratto pochi utenti reali
In Cina è stata condotta la più grande operazione di influenza digitale segreta mai conosciuta, mirata, attraverso la diffusione di notizie false, a screditare l’Occidente promuovendo l’agenda di Pechino su oltre 50 piattaforme social e online. Lo si apprende da un rapporto pubblicato martedì da Meta. Su Facebook, utenti clandestini con collegamenti al governo autoritario hanno accumulato oltre 550.000 seguaci diffondendo bugie sull’ipotetico ruolo degli Stati Uniti: dalla creazione della pandemia COVID-19 alle critiche per il sostegno di Washington a Taiwan. Inoltre, su vari forum online e siti di social media, tra cui Medium, YouTube, Twitter e Quora, ulteriori utenti hanno preso di mira i dissidenti cinesi e promosso i punti di vista di Pechino.
La campagna, è durata oltre un anno, ma ha attratto pochi, se non nessun, utenti reali sui social media, secondo l’analisi di Meta. Tuttavia, l’ampia portata della campagna internazionale di influenza da parte di coloro associati al governo cinese evidenzia come Pechino stia cercando di emergere al fianco di Mosca come il principale diffusore attivo di disinformazione in vista delle principali elezioni nell’Unione Europea, negli Stati Uniti e nel Regno Unito l’anno prossimo.
In un’altra campagna di influenza segreta separata, Meta ha scoperto che gruppi in Russia avevano creato siti web di notizie false che imitavano quelli del Washington Post e di Fox News per promuovere l’invasione della Crimea da parte del Cremlino, una tattica che il colosso dei social media aveva segnalato per la prima volta lo scorso settembre.
Tuttavia, la base cinese ha commesso errori elementari, che hanno fatto spesso dubitare della veridicità delle informazioni, come pubblicare un post sui social media in mandarino con un titolo in lingua inglese, e viceversa. Altri hanno confuso le date, ad esempio quando Nancy Pelosi, l’ex presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ha viaggiato a Taiwan. Ancora altri hanno fatto affermazioni assurde, come che le Nazioni Unite avessero votato contro gli Stati Uniti in una recente risoluzione, affermazioni che sono state rapidamente derise dagli utenti digitali reali, così come riporta Meta.
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