Non c’era stata alcuna sassaiola contro studenti cinesi dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Dopo approfondite indagini la polizia ha infatti accertato l’infondatezza della notizia diffusa da un professore che aveva reso pubblico l’episodio, raccontato ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa, denunciando il docente per procurato allarme.

Come ricostruito in una nota della Questura di Frosinone, il professore “non aveva la conoscenza diretta degli accadimenti ma aveva riferito informazioni raccolte da un’altra professoressa”. In particolare questa docente aveva a sua volta appreso delle presunte aggressioni a sassate “da un generico racconto di una studentessa cinese dell’Accademia di Belle Arti secondo che su una chat seguita esclusivamente da suoi connazionali, un altro giovane cinese aveva fatto riferimento a non meglio descritti episodi di intolleranza verso cittadini cinesi che sarebbero accaduti a Roma”.

Così il contenuto della conversazione in chat si sarebbe trasformato nella sassaiola a Frosinone “a causa di una errato utilizzo del traduttore di Google da parte della studentessa”.

Redazione

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