Anna Sorokin si è finta una ricca ereditiera russa e per anni è riuscita a ingannare il gotha della società newyorkese alla fine degli anni Zero. È in carcere ora: complessivamente è stata in sette penitenziari per una sola condanna. La sua storia è diventata una serie tv, Inventing Anna, da venerdì 11 febbraio visibile in streaming su Netflix, Sky Q e la app su Now Smart Stick. Un prodotto targato Shondaland in dieci episodi della durata di 60 minuti l’uno, firmato da Shonda Rimes. La serie è tratta da un articolo pubblicato sul New York Magazine da Jessica Pressler: How Anna Delvey Tricked New York’s Party People.

Sorokin si era inventata il personaggio di Anna Delvey: si era spacciata dal 2013 al 2017 per una socialite, ricca rampolla di una famiglia milionaria, capace di intrufolarsi nei giri dell’alta società a Manhattan. Viveva nel lusso ed esibiva il suo tenore di vita sui social network. Diceva di avere un business plan pronto e finanziato per la creazione della Anne Dalvey Foundation. È stata scoperta, smascherata a seguito della richiesta di un prestito esoso, e accusata di aver rubato oltre 200mila dollari alle banche e ad alcuni conoscenti.

Era in realtà una giovane immigrata cresciuta in Germania e figlia di un camionista russo. Alla Sorokin, che abitava in hotel di lusso e viaggiava a bordo di un aereo privato, è stato quindi intimato dal procuratore distrettuale di Manhattan di restituire 198 mila dollari e di pagare una multa di 24 mila euro per aver anche tentato altre truffe. Pressler ha raccolto le incredibili confessioni della donna in carcere a Rikers Island, dov’è stata detenuta prima di passare all’Albion Correctional Facility e in quello di Orange County nel nord dello stato di New York. Anche Julia Garner e Shonda Rhimes hanno visitato in carcere Sorokin.

Sorokin ha scritto una lunga lettera a Insider, ripresa dal quotidiano Il Foglio. Ha lamentato in particolare di essere stata incarcerata, dopo un rilascio nel 2021, nuovamente dall’Ice, l’agenzia federale che controlla le frontiere e l’immigrazione, perché si trova in territorio americano oltre i limiti previsti dal suo visto. Potrebbe essere trasferita in Germania. “Speravo di essere già a un nuovo capitolo della mia vita. Invece sono di nuovo in carcere, per un visto”. Ha detto che per il momento non ha intenzione di guardare la serie.

Per molto tempo ho sperato che, all’uscita di Inventing Anna, la mia vita fosse già a un nuovo capitolo. Ho immaginato che la serie sarebbe stata una specie di conclusione, il riassunto e la chiusura di una fase ormai finita – ha scritto Sorokin – Dopo quasi quattro anni e dopo ore di telefonate e visite, la serie è basata sulla mia storia ed è raccontata dal punto di vista di una giornalista. E mentre sono curiosa di vedere come hanno trattato il materiale che ho fornito, non posso non sentire la cupa ironia dell’essere confinata in una cella in un altro penitenziario perso fra le righe, la storia che si ripete […] Non ha senso che io stia ancora qui, dopo che hanno portato e rilasciato numerosi criminali violenti (rapinatori, stupratori, potenziali assassini) e persone con un assortimento di guide in stato di ebbrezza o di rapine. Loro non ‘possiedono chiaramente la conoscenza’ per ricommettere i crimini di cui sono stati accusati in passato, o a loro si applicano degli standard differenti?”.

La lettera è soprattutto un racconto della sua vita e della sua condizione nel penitenziario. All’interno del carcere il New York Daily News, ha scritto, viene sorvegliato quotidianamente ed epurato di qualunque menzione di Rikers e dei suoi carcerati nella “rassegna stampa”. La sua nuova abitudine è quella di mordersi la pelle attorno alle unghie fino a sanguinare. “Non ottengo nulla di tangibile se non assecondare una fissazione ossessiva in un’altra giornata buttata che non avrò mai indietro. E non posso fermarmi”.

Lo scorso gennaio è risultata positiva al covid-19. “Sarò per sempre giudicata per ciò che ho fatto all’inizio dei miei vent’anni? C’è qualche altra cosa che avrei potuto fare per chiudere questo capitolo? Sarò eternamente intrappolata in un passato che non ho creato tutto io senza avere la possibilità di andare avanti?”. La serie è interpretata da Anna Chlumsky nel ruolo della giornalista Vivian, Julia Garner in quello di Anna Delvey-Sorokin, Katie Lowes in quello di una follower di Anna disposta a tutto, Laverne Cox in quello di Kacy Duke, manager di celebrities e life coach, Alexis Floyd nei panni di Neff, aspirante regista.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.