“L’ho fatto per il pianeta terra”, dice il ragazzo con una parrucca in testa mentre viene allontanato dai custodi. Poco prima si era avvicinato alla Gioconda di Leonardo da Vinci, custodita all’interno del museo del Louvre a Parigi, e aveva presumibilmente (visto che non esistono immagini del gesto) tirato una torta sul dipinto imbrattando la teca che protegge la tavola. Non è la prima volta che la Gioconda, anche detta Monna Lisa, viene bersagliata da azioni dimostrative o atti vandalici.

Succede forse perché è considerato il quadro più famoso di sempre, dipinto a olio su tavola di 77 per 53 centimetri realizzato tra il 1503 e il 1506 da Leonardo da Vinci. Enigmatica l’identità della donna ritratta: l’ipotesi più accreditata, confermata dal Vasari, pittore e biografo del ‘500, è che si tratti di Lisa Gherardini, moglie del mercante fiorentino Francesco Bartolomeo del Giocondo, da cui il nome del quadro. Era stata ipotizzata anche la pista di un auto-ritratto al femminile di Leonardo. Enigmatico anche il suo sorriso. Forse si trattava di una donna in cinta.

Le immagini e i video che circolano sui social non riprendono il momento del lancio. Si vede sempre il vetro a protezione già sporco di crema bianca, forse panna. Stando ad alcune testimonianze il protagonista del gesto si sarebbe avvicinato al dipinto in sedia a rotelle e con una parrucca in testa. In uno dei video lo si vede in piedi mentre invita a “pensare alla Terra” e spiega “è per questo che l’ho fatto, pensate al pianeta”. Prima di essere portato via dalle guardie ha sparso alcune rose sul pavimento della sala.

 

Era il 2009 quando una donna tirò contro la Gioconda una tazza di tè. Anche in quell’occasione il dipinto fu protetto dalla teca di vetro. Mentre era in mostra a Tokyo nel 1974 una donna la colorò invece con uno spray roso. Altri due attacchi c’erano stati nel 1956, rispettivamente con l’acido e con un sasso. L’uomo che ha lanciato la torta è stato subito fermato. Il vetro che protegge la tela ha comunque impedito danneggiamenti all’opera.

Del quadro si persero le tracce a partire dalla morte di Leonardo. Dal Louvre venne rubata nel 1911 dall’operaio italiano, immigrato italiano, Vincenzo Peruggia che per patriottismo voleva riportare la Gioconda in Italia. Riuscì a infilare e nascondere il quadro sotto la giacca. Fu arrestato in Italia mentre cercava di rivendere l’opera a un antiquario di Firenze. Leonardo Da Vinci aveva portato con sé il dipinto in Francia, ad Amboise, dove si era trasferito. Dal 1804, dopo essere stato trasportato probabilmente ancora una volta in Italia, il quadro è esposto al Louvre.

 

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.