Per gli inquirenti era pronto a colpire
Luigi Pennelli, arrestato il terrorista di The Base “pronto a morire per difendere la razza bianca”: guidava la cellula italiana del gruppo Usa
Agiva come un “lone wolf”, un lupo solitario, ed era “pronto al sacrificio estremo per la difesa della razza bianca”. Viene descritto così Luigi Antonio Pennelli, 23enne originario di Acquaviva delle Fonti e residente nella vicina Sammichele di Bari, arrestato questa mattina e trasferito in carcere con l’accusa di arruolamento con finalità di terrorismo e propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta iniziata nel 2021 a seguito di una segnalazione alla Digos e all’Ucigos, Pennelli apparteneva all’organizzazione terroristica suprematista statunitense “The Base” e tramite il canale Telegram “Sieg Heil” promuoveva contenuti antisemiti, misogini e di matrice neonazista.
Secondo l’inchiesta condotta dal procuratore Roberto Rossi, l’aggiunto Francesco Giannella e il sostituto Eugenio Abbadessa, il 23enne si era radicalizzato entrando direttamente in contatto con Rinaldo Nazzaro,49enne ex appaltatore del Pentagono e analista del Dipartimento per la sicurezza interna statunitense ma soprattutto leader e fondatore nel 2018 di “The base”, gruppo terroristico neonazista internazionale.
Nazzaro, che ora si sarebbe rifugiato in Russia, lo ha indottrinato per diffondere valori, schemi ed obiettivi del sodalizio anche in Italia: Pennelli si presentava infatti come unico referente nazionale del movimento, sul web si definiva come “Comandante della Base” dedicandosi anche alla traduzione del materiale di propaganda partorito dall’organizzazione americana, creando anche un gruppo ristretto di 3-4 ‘fedelissimi’ ai quali si proponeva per eseguire azioni violente.
Bari, #Digos #PoliziadiStato arresta un giovane per terrorismo internazionale, propaganda, istigazione a delinquere per discriminazione razziale etnica e religiosa. Il ragazzo apparteneva a organizzazione terroristica suprematista statunitense #TheBase#27ottobre #essercisempre pic.twitter.com/eS58VHu3iu
— Polizia di Stato (@poliziadistato) October 27, 2022
Nel corso della perquisizione effettuata nella sua abitazione i militari hanno rinvenuto diverse armi, tra cui una carabina, una pistola a pallini, una balestra, armi da taglio e mazze. Su alcune di queste vi erano iscrizioni con l’alfabeto runico – tra cui la “runa othala” – e i nomi dei suprematisti responsabili di attacchi terroristici, dall’italiano Luca Traini al norvegese Ander Breivik.
Elementi che gli inquirenti definiscono “allarmanti” per le analogie tra il materiale sequestrano al giovane pugliese e quello utilizzato da Payton Gendron, il 18enne autore della strage di Buffalo del 14 maggio 2022 che ha ucciso 10 persone ferendone tre: anche Gendron era in possesso di armi sulle quali scritti i nomi dei terroristi bianchi, come lo stesso Breivik o Brenton Tarrant, autore della strage di Christchurch in Nuova Zelanda.
Nella chat Telegram “Sieg Heil” che avrebbe utilizzato Luigi Pennelli è emerso che il 23enne ha condiviso un video in cui “verrebbero rivolte anche minacce di morte alla senatrice Liliana Segre”.
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