"Pensare che sia colpevole è una bestemmia"
Mairov nega l’attacco israeliano alla chiesa di Gaza: “L’Idf non colpisce luoghi di culto, è una fake news. Feriti? Non mi risulta…”
Il presidente di Volontari per l’Italia, per 40 anni sul campo, esclude la responsabilità di Israele nel raid: “Pensare che sia colpevole è una bestemmia. La popolazione cristiana è al sicuro, è aumentata dal ‘48”
In prima linea per oltre 40 anni nel sostegno agli ospedali cattolici in Israele, Enrico Mairov smonta punto per punto le accuse a Israele per il raid sulla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Il presidente del movimento Volontari per l’Italia e di Herut Italia conosce da vicino la realtà sul campo: lo Stato ebraico è tra i pochi Paesi al mondo ad avere una rete sanitaria che integra ospedali cristiani, ebrei e musulmani, riconosciuti per la loro eccellenza, e dunque mai colpirebbe deliberatamente infrastrutture sanitarie o religiose. Perciò Mairov parla di «fake news» montate ad arte da chi cavalca il dolore per alimentare l’odio antisemita.
L’ha scioccata il raid sulla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza?
«Non c’è stato, non c’è e non ci sarà mai nessun raid deliberato né sull’ospedale cattolico a Gaza, né su nessun’altra struttura civile, né a Gaza, né da nessun’altra parte. Israele non aggredisce né attacca nessuna struttura, nessuna persona civile. Israele, nella sua difesa, reagisce e contrattacca soltanto i terroristi. Se avesse voluto attaccare i civili, perché avrebbe dovuto aspettare due anni? Lo avrebbe fatto subito il 7 ottobre, il giorno del pogrom di Hamas, demolendo tutta Gaza».
Sta dicendo che si tratta di una bufala?
«Certo. È una fake news. Moltissime volte, come già dimostrato, Hamas spara sui civili e sulle loro strutture per poter accusare Israele. Il gioco lo conosciamo bene. Sono le loro fake news. Chi ha avuto a che fare con dei terroristi, anche in Italia, conosce i loro sporchi giochi avvolti nella menzogna e nella bugia».
Però i feriti sono veri, e addirittura Padre Romanelli ha rischiato grosso…
«Quali feriti? Non mi risulta che ce ne siano. Dove sono ricoverati? Chi li sta curando?».
E di chi sarebbe lo zampino? Chi si nasconde dietro questa operazione?
«Anche questo episodio viene manipolato dai media filo-Hamas e Iran per colpire Israele. Una strategia che abbiamo già visto e conosciuto. E che ha sempre funzionato benissimo, se consideriamo le montagne di soldi versate dai petrodollaristi».
Per oltre 40 anni lei ha aiutato gli ospedali cattolici in Israele in grande difficoltà. È proprio quella esperienza che la porta a escludere la responsabilità degli israeliani nel raid?
«Israele, come tutti sanno, per motivi di solidarietà globale, ha unità di intervento rapido di riservisti della sanità, pronti a partire ovunque ci sia bisogno di aiuto. Molti Paesi e popolazioni nel mondo sono stati aiutati dallo Stato di Israele durante terremoti, tsunami, pandemie e altre catastrofi. Israele fa di tutto per aiutare chi ha bisogno: accusarla di colpire volontariamente chiese cristiane è una vergogna, una bestemmia. Anzi: molte volte negli ospedali israeliani capita che siano vicini sui lettini i soldati feriti di Zahal e i terroristi che hanno sgozzato bambini israeliani. Chi straparla ora dovrebbe visitare gli ospedali israeliani e rendersi conto dell’umanità, dell’etica e della morale con cui operano medici e infermieri ebrei, cristiani e musulmani: curano tutte le persone che hanno bisogno. E mi faccia aggiungere un’altra cosa».
Prego.
«La popolazione cristiana in Israele è aumentata in modo significativo dalla nascita dello Stato ebraico. È l’unico Paese al mondo dove la popolazione cristiana è aumentata in questo modo. Anche gli ospedali cristiani in Israele sono stati aiutati e supportati in modo massiccio, e sono oggi considerati tra i migliori ospedali cristiani religiosi al mondo. Quello italiano di Haifa e quelli a Nazaret, il francese, lo scozzese e l’ospedale cattolico italiano dell’ordine dei Fatebenefratelli – Sacra Famiglia, sono oggi parte della rete ospedaliera israeliana, inseriti in un sistema sociosanitario tra i migliori al mondo».
Anche perché lo Stato ebraico non avrebbe interesse a colpire simboli cristiani, considerando il valore strategico e diplomatico delle relazioni…
«Infatti chi punta il dito contro Israele, accusandola di colpire chiese, ospedali e scuole, non solo distorce la realtà e la verità ma si maschera di male assoluto. Come sempre, la verità verrà a galla. Proprio come è stato già dimostrato cosa siano capaci di fare Iran, Hamas ed Hezbollah dal 7 ottobre 2023 ad oggi: hanno massacrato ebrei, cristiani e musulmani dentro Israele. I cristiani sanno chi sono i loro amici: basta chiederlo ai 40 milioni di loro che vivono al fianco dei 200 milioni di islamici in Indonesia, o chiedere che fine hanno fatto decine di milioni di cristiani dai Paesi mediorientali negli ultimi decenni».
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