"Casarini intercettato già durante il governo Conte"
L’ex 007 Mancini: “Paragon ha già intercettato cento persone, volendo si può risalire a tutto: i servizi segreti devono dare risposte”

Marco Mancini, per anni ai vertici del controspionaggio e del Dis, analizza per noi i lati oscuri del caso Paragon.
A quando risalgono le attività di intercettazione su Luca Casarini?
«Dobbiamo fare un’anamnesi attenta: da quel che emerge dalle relazioni Copasir, Casarini venne intercettato su richiesta dei servizi segreti italiani, inviata al procuratore generale della Repubblica: una delle cosiddette intercettazioni preventive. Il tutto nasce nel 2019, ma la relazione Copasir non riporta il mese. Può essere stato il Conte I o il Conte II. Da quel momento partono le intercettazioni su di lui. Solo alla fine dell’anno è entrata in essere l’Autorità delegata ai servizi. Poi viene intercettato con un’autorizzazione del governo Draghi e nello specifico dell’autorità delegata, Franco Gabrielli. Dalla relazione pare così».
Com’è l’iter procedurale?
«L’iter procedurale è che il direttore dell’Aisi o dell’Aise scrive per chiedere l’autorizzazione al Procuratore generale della Repubblica, informando anticipatamente l’autorità delegata, se esiste, o altrimenti lo stesso Presidente del Consiglio, per il tramite del Dis».
E come si arriva a Paragon?
«Quando hanno inizio queste intercettazioni, e sto parlando di quella a Luca Casarini, Paragon (Graphite) in Italia non esisteva. Casarini viene sottoposto a intercettazione preventiva poi, con Paragon, dal governo Meloni. Con autorità delegata ai servizi Alfredo Mantovano. Pare che quest’attività abbia preso il via nel settembre 2024. Era già intercettato in altro modo, poi è stato “passato” sotto il software dell’azienda Graphite».
E invece il giornalista Francesco Cancellato?
«Cancellato, oggi direttore di Fanpage e nel 2019 a Linkiesta, non risulta essere stato intercettato, dagli accertamenti a ritroso svolti dal Comitato di controllo parlamentare sui servizi segreti. Da quei documenti si evince che Cancellato non è mai stato intercettato dai servizi segreti italiani».
E però Meta gli ha notificato la violazione di Whatsapp e ha così svelato che Paragon lo stava intercettando…
«Meta, proprietario di Whatsapp, lo ha informato tramite un messaggio che gli diceva che il suo telefono era sotto controllo. Qui ci sarebbero diverse considerazioni da fare…»
La prima?
«Indubbiamente Paragon è uno strumento molto forte, molto invasivo. Io non ne ho mai fatto uso. Anzi, non ho mai utilizzato le intercettazioni preventive. Non so fino a che punto possono essere utili e valide. Ho preso il capo di Al Qaeda in Libano senza mai fare alcuna intercettazione. Abbiamo espulso spie e fatto arrestare terroristi ed esponenti della criminalità organizzata senza mai ricorrere a intercettazioni, solo con attività humint».
Torniamo a Cancellato. Meta gli segnala la violazione, sua sponte. Non proprio uno strumento infallibile, se fosse stato un terrorista gli avrebbero reso un favore.
«Già questo dovrebbe indurre chi ha stipulato il contratto con Graphite, azienda israeliana che dal dicembre 2024 è diventata di proprietà americana, a fare una riflessione. Che attendibilità, quale sicurezza può dare all’intelligence un servizio di intercettazione di cui si accorge il dipartimento tecnico di Meta, che avvisa gli utenti interessati? L’utilizzo del software Graphite costa milioni di euro, verosimilmente. Se lo Stato paga queste cifre per poi veder arrivare sui telefonini degli intercettati una notifica di Meta, vuol dire che c’è un problema gigantesco».
Mi scusi, lei sa chi e quando ha sottoscritto il contratto con Paragon Solutions, che adesso l’azienda ha rescisso?
«Questi contratti sono classificati con la massima segretezza, non abbiamo una data di attivazione. Chi li ha stipulati lo sa il direttore dell’Aise, lo sa sicuramente l’Autorità delegata e lo sa sicuramente il Procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma, che ha autorizzato le intercettazioni preventive. Del contratto non conosco le clausole e le condizioni, è sottoposto al vincolo della massima segretezza. Sappiamo dalla relazione Copasir che Paragon è stato utilizzato dall’Aisi nel 2023, mentre l’Aise dal 2024, ma non ne sappiamo molto di più».
Il governo non ha chiarito chi e perché ha deciso di intercettare un giornalista…
«Il governo dovrebbe spiegare a Cancellato chi ha autorizzato le intercettazioni sul suo telefono. E visto che la legge 124 del 3 agosto 2007 impone all’Aisi, nel territorio nazionale, di contrastare qualsiasi attività di spionaggio posta in essere in Italia contro cittadini italiani, è l’Aisi a dover tutelare la privacy di un direttore di giornale, come quella di ogni altro cittadino».
A lei nella sua carriera non è mai capitato di intercettare giornalisti?
«Mai, e la ritengo una prassi sbagliata. Io dovevo contrastare spie e gruppi criminali. Il direttore di Fanpage è una spia o un esponente della criminalità? Non mi risulta. Si cercava, attraverso di lui, di arrivare ad altri? La vedo difficile».
Quale soluzione indica, dottor Mancini?
«Occorre agire in autonomia, produrre spyware in Italia. Si investa in startup, si facciano lavorare giovani ingegneri italiani. Si faccia un software made in Italy, più sicuro».
Noi sappiamo di Cancellato e Casarini, ci possono essere altri casi?
«Non lo sappiamo con certezza ma pare che ci siano state cento persone sottoposte a intercettazioni con Paragon. Non ho i loro nomi. Ma qualcuno è emerso. C’è però un fatto: la legge che impone all’Aisi di contrastare lo spionaggio, è stata applicata? Dobbiamo chiedere all’autorità delegata quale attività viene intrapresa per individuare quei nomi».
Gli israeliani dicono che hanno venduto alle istituzioni italiane…
«Paragon Solutions ha detto che se la facciamo entrare nei log di sistema da cui si può ricostruire tutta la sequenzialità delle intercettazioni, possono dire da chi, dove e quando ha avuto origine l’attività. Le autorità italiane hanno risposto di no, perché sarebbe un sistema troppo invasivo. Penso ci possa essere una via di mezzo, un sistema meno invasivo. Visto che Paragon ci ha offerto il suo aiuto per ricostruire la vicenda, si dia loro almeno la possibilità di indagare sul singolo log che riguarda Cancellato».
Perché proprio Cancellato, lei si è dato una risposta?
«Non ho una risposta. So che è una cosa inammissibile. E i servizi segreti devono fare di tutto per dare questa risposta. I servizi devono dire chi ha spiato Cancellato e perché proprio lui».
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