Quando si decide di mettere su un’azienda di cosa si ha bisogno? Di norma, di risorse economiche e di risorse umane, queste ultime indispensabili perché portano con sé il know-how, quelle competenze e conoscenze necessarie per il funzionamento virtuoso dell’azienda. Bene, il Comune di Napoli è la più grande azienda di servizi del Mezzogiorno e da tale deve comportarsi se vuole fornire servizi all’altezza della terza città d’Italia, che tradotto vuole dire se vuole amministrare bene, e se vuole gestire correttamente anche le risorse economiche che Roma gli darà. A caro prezzo, ricordiamolo, non sono un regalo. Ma questa vicenda è ben spiegata nell’articolo a firma del professor Rosario Patalano.
E quindi, per amministrare bene una città, in questo caso un ente, il Comune di Napoli ha bisogno di know-how. Ha bisogno di manager all’altezza delle sfide che ci troveremo ad affrontare: Pnrr, progetti, cantieri che dovranno aver un inizio ma anche e soprattutto una fine, una quotidianità da città normale. Sono queste le sfide e se il pubblico finora, e pare più che evidente, da solo non è riuscito a fare nulla, anzi, bisogna che si vada a tirare la giacchetta ai privati. Pare che anche il Sindaco ora se ne sia convinto. «Per la verità stiamo avendo veramente notevoli risultati per quanto riguarda il reperimento di risorse del Pnrr in questi mesi sia per la Città metropolitana sia per il Comune – ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a margine di una iniziativa all’Unione industriali di Napoli – Oggi la vera sfida è spendere bene. Le difficoltà ci sono e quindi la cooperazione istituzionale pubblico-privato è determinante per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi».
È determinante perché i privati hanno competenze, conoscono i meccanismi di gestione di un’azienda, know-how che potrebbero mettere a servizio dell’amministrazione comunale alla quale spetterà il compito, ovviamente, di vigilare sull’operato di tutti. Per farlo bisogna includere nel processo di ripartenza dell’ente comunale manager all’altezza. Soprattutto per quanto riguarda la valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli, un tesoro vessato che nessuno, se non le aziende private, hanno mai saputo mettere a sistema e valorizzare. «Abbiamo la necessità di una valorizzazione del patrimonio perché abbiamo gran parte del patrimonio del Comune abbandonato e in condizioni devastate – ha ricordato Manfredi – Abbiamo la necessità di trasformarlo in valore per i cittadini perché deve garantire servizi e opportunità di lavoro e abbiamo poi la necessità di avere partecipate efficienti. Perché se i cittadini pagano le tasse devono avere servizi di qualità – aggiunge – questo lo si fa con un management di qualità e con possibilità di avere prospettive di investimento che garantiscano un completamento del ciclo dei rifiuti, del ciclo dell’acqua e del sistema dei trasporti». Sì, un management all’altezza che fino a ora è mancato al Comune di Napoli. A novembre Manfredi oltre a invocare il tanto agognato intervento del Governo, azzardò dicendo «dobbiamo fare noi sulla riscossione e sulla gestione del patrimonio». Un azzardo, appunto… di cui pare essersi reso conto e sul quale pare aver cambiato idea.
